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VERIFICA AL SENATO. Berlusconi: resto fino al 2013 ma non farò premier a vita

martedì 21 giugno 2011
"Dobbiamo ritrovare l'unità intorno ai valori condivisi. Ed è nostra ferma intenzione completare programma di governo fino al 2013". Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi intervenendo in aula al Senato per la verifica della maggioranza."L'interesse degli italiani è completare la legislatura e mantenere i conti in ordine - ha spiegato il premier - Eviteremo di finire come altri Paesi europei che si stanno dissanguando. Rivendico di aver messo a riparo il debito pubblico italiano e sarebbe folle mettere tutto in discussione con una crisi al buio". "Non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi - ha aggiunto - , nè fare il leader a vita del centrodestra, ma voglio lasciare in eredità all'Italia una grande partito che sia l'erede della tradizione popolare europea e che sia il baluardo primo della democrazia e della libertà". Il premier ha poi aperto all'opposizione: "Può dare un importante contributo". E ha rilanciato la riforma fiscale già anticipata da Tremonti: "Ridisegneremo l'impianto delle aliquote, vi saranno meno aliquote, solo tre rispetto alle attuali cinque, e più basse".In mattinata il governo aveva ottenuto la fiducia alla Camera sul decreto sviluppo. Questi i numeri dell'approvazione: presenti 612, votanti 610, astenuti 2, maggioranza 306. I sì sono stati 317, i no 293. "Sono numeri da maggioranza assoluta" ha commentato il ministro della Giustizia Angelino Alfano.