Ue. A Strasburgo la due giorni del Movimento Cristiano Lavoratori
Monsignor Roberto Rosso, Antonio Tajani e Carlo Costalli
Il visggio di Mcl si è aperto ieri con un seminario organizzato dai giovani del Movimento, al quale hanno preso parte il presidente di Mcl di Strasburgo, Angelo Maria Piu, la delegata nazionale dei Giovani Mcl, Maria Pangaro, il vice presidente nazionale, Pier Giorgio Sciacqua, il prof. Stefano Costalli, docente dell’Università di Firenze, il prof. Mario Taccolini, prorettore dell’Università Cattolica di Milano, e monsignor Paolo Rudelli, osservatore della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa.
L’appuntamento di Strasburgo è stato anche l’occasione per incontrare alcuni Parlamentari europei. Il momento più significativo è stato l’incontro con il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani (questa mattina) al quale, oltre a Costalli ha partecipato anche il canonico di S. Pietro, monsignor Francesco Rosso. «Un’opportunità notevole anche per capire come l’Italia viene vista dalle istituzioni europee, e per riflettere sulla necessità che l’Ue si dia salde radici democratiche racconta ancora Costalli -. Le radici e le tradizioni dell’Europa sono autentica riserva di democrazia che unisce le generazioni e le fa popolo. Sono argine all’imporsi di populismi e di élite antipopolari, cui non può essere consegnato il governo dell’Europa».
Il presidente di Mcl parla di un'Europa divisa da troppe diversità e velocità: «Ormai siamo ad un bivio: crescono sfiducia e paure, si moltiplicano razzismi, nazionalismi reazionari, muri, frontiere e fili spinati. Il Mcl non può non ribadire che accogliere è una manifestazione di civiltà e di umanità, a patto ovviamente che sia un’accoglienza ordinata e rispettosa delle leggi e della cultura del Paese che accoglie».C'è spazio anche per una proposta alla quale il Movimento tiene particolarmente: «Dall’Unione Europea non vogliamo dichiarazioni di principio, ma un impegno concreto per interrompere all’origine quest’esodo di disperati, sostenendo concretamente i popoli in difficoltà nelle loro terre - avverte Costalli -. Per spazzare via la vergogna dei muri e dei fili spinati serve una sorta di Piano Marshall per l’immigrazione che preveda la necessità di togliere ogni appoggio a dittature che alimentano guerre e povertà».