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Festival. Sanremo: il vincitore è Mahmood, volto della nuova Italia

Angela Calvini, inviata a Sanremo sabato 9 febbraio 2019

E' Mahmood a sorpresa il vincitore del 69° Festival di Sanremo. Secondo Ultimo e terzo Il Volo, che si sono giocati la vittoria alla votazione finale che è il risultato combinato delle tre giurie. Discrepanti i voti del pubblico e della critica: per il televoto (peso del 50%) primo è Ultimo, secondo Il Volo e terzo Mahmood, mentre invece per la Giuria della Sala Stampa (30%) e la Giuria d'onore (20%) primo è Mahmood, secondi a pari merito Ultimo e Il Volo.

Tre stili diversi sul palco per tre artisti giovani. E, soprattutto, la vittoria di un rappresentante dell'Italia multiculturale, Mahmood (vero nome Alessandro Mahmoud), che ha convinto con un brano che lui definisce "Marocco-pop". Il cantante ha sparigliato le carte: prima ha vinto a dicembre insieme a Einar Sanremo Giovani ed ha conquistato questo Festival con il suo tormentone Soldi. La sua vittoria è diventato un caso politico sull'integrazione, dopo il tweet di Salvini che ha sostenuto che sarebbe stato meglio vincesse Ultimo e le repliche di chi apprezza invece la vittoria del volto della nuova Italia. "A Salvini rispondo che sono un ragazzo italiano nato e scresciuto a Milano, da madre sarda e padre egiziano. Ma sono italiano al 100%. Se voglio rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest? Ma che scherzi? - spiega - . Ringrazio tutta la gente che mi ha sostenuto e grazie anche a mamma".

"Viva i giovani" dicono i tre ventenni de Il Volo, che si dicono soddisfatti del loro terzo posto ("non siamo venuti al Festival con la presunzione di vincere") e signorilmente plaudono a Mahmood, "è un grande artista e davvero un bravo ragazzo". Reagisce male con i giornalisti invece Ultimo (Niccolò Moriconi) che arriva dalla periferia difficile di Roma ed era stato dato come favorito. Anche lui arrivato sul podio dopo avere vinto la sezione Nuove Proposte nel 2018. "Io non sono venuto qui con la pretesa di vincere come avete scritto, in questa settimana vi sentite importanti - attacca -, la mia vittoria sarà dopo il Festival, sono i live, la gente che mi vuole bene e che si riconosce in quello che scrivo. però è vero, sono amareggiato perché punto sempre all'eccellente".

A trionfare per la critica è Daniele Silvestri, accompagnato dal rapper Rancore, in “Argentovivo” felicissimo di aggiudicarsi il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio della Sala Stampa “Lucio Dalla” assegnato da radio web e il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo. . A Simone Cristicchi per la sua delicata “Abbi cura di me” vanno il premio “Sergio Endrigo” alla miglior interpretazione e il Premio "Gancarlo Bigazzi" per la migliore composiziione musicale assegnato dall'Orchestra del Festival, il Premio Timmusic per il brano più ascoltato va a Ultimo.

La serata finale

Lacrime, emozione e standing ovation. La gara per la vittoria al 69° Festival di Sanremo si fa serrata fra gli artisti che questa sera si sfidano sulle 24 canzoni. Fortissimo l'inizio con Standing ovation per il favoritissimo Ultimo che da tutto su I tuoi particolari e pure per la regina Loredana Berté, tornata a nuova vita, grintosissima sul bel brano di Gaetano Curreri Cosa ti aspetti da me. Inconveniente in diretta per Mahmood a cui non parte il microfono ma che convince con la mediorientale ò"Soldi". Il tutto preceduto dalle lacrime di commozione di Anna Tatangelo. Intanto Eros Ramazzotti festeggia il ritorno all'Ariston a 34 anni dalla sua vittoria nelle Nuove Proposte con Terra promessa. Il tutto preceduto dalle lacrime di commozione di Anna Tatangelo. Intanto Eros Ramazzotti festeggia il ritorno all'Ariston a 34 anni dalla sua vittoria nelle Nuove Proposte con Terra promessa. E festeggia pure all’Ariston un’altra vinctrice dalla grande carriera, Elisa che duetta con Claudio Baglioni omaggiando Luigi Tenco con una elegante versione diVedrai, vedrai.Si confermano anche stasera la qualità musicale e la diversità di stili, dalla denuncia sociale degli The Zen Circus, alla ricerca dell’Italia di Motta, dalla questione dei migranti dei Negrita, alla denuncia delle violenze familiari di Irama, dalla delicatezza del ricordo del nonno di Enrico Nigiotti che si commuove. Sorprende e diverte l’outsider Achille Lauro elegantissimo in frac, mentre Arisa purtroppo pecca nell'interpretazione a causa della febbre alta.

E mentre Claudio Baglioni apre la serata con un saluto e un augurio che il prossimo Festival prosegua sulla linea tracciata sulla via dell’innovazione musicale (ancora non si sa se Claudio farà il tris), le gag insieme a Claudio Bisio e Virginia Raffaele puntano sul vintage, rievocando addiruttura l’avanspettacolo di Macario. Un tentativo di tenere insieme davanti allo schermo due generazioni diverse davanti a Rai 1.