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MOSTRA DEL CINEMA. Venezia con Greggio parte già al ribasso

Alessandra De Luca mercoledì 31 agosto 2011
Difficile credere che il diret­tore artistico Marco Müller, vedendo Box Office 3D - Il film dei film di Ezio Greggio, si sia divertito al punto da invitare il film alla Mostra del Cinema di Venezia, anzi, per la precisione Mostra d’Ar­te Cinematografica di Venezia, of­frendogli addirittura la pre-apertu­ra nella Sala Grande del Lido ap­pena restaurata. È davvero diffici­le crederlo perché neppure il pub­blico, entrato con i biglietti omag­gio distribuiti dai giornali locali, ri­deva. Il gelo era evidente in sala, tant’è che la corposissima delega­zione del film si è spellata le mani applaudendo spesso a scena aper­ta pur di riscaldare un po’ il clima e coprire l’imbarazzo. Certo, c’è chi alla fine si è fermato ad applaudire cast e regista, ma la maggior parte degli spettatori sono usciti scuo­tendo la testa. E non parliamo cer­to di spocchiosi e prevenuti addet­ti ai lavori. Resta dunque il miste­ro di questa falsa partenza. C’è voglia di ridere, come dice Greggio? Desiderio di alleggerire il clima cupo che tanti film difficili promettono? Può darsi, ma a Can­nes dopo giorni di temi decisa­mente impegnativi, sono arrivate le risate di Le Havre di Kaurismaki e quelle de L’artista di Michael Ha­zanavicius, che il cinema sono sta­ti davvero capaci di celebrarlo. Fin­ché c’è cinema c’è parodia e c’è ri­sata, dice Greggio alla fine del film, ma di risate davvero non se ne so­no sentite, con buona pace del re­gista, interprete e produttore, con­vinto di avere tutto il diritto di pre­cedere George Clooney, in laguna da ieri pomeriggio, sul tappeto ros­so dell’inaugurazione ufficiale. «Chi ama il cinema spiritoso – ha detto Greggio prima della proie­zione – non sarà deluso. Io sono o­norato di entrare dalla porta prin­cipale. Non ho avuto raccomanda­zioni politiche, se sono qui è perché credo di aver fatto un bel film, un 3D che non ti aspetti, che tecnica­mente non ha nulla da invidiare a certe fetecchie americane». Con­tinua il conduttore di Striscia la no­tizia: «La selezione a Venezia arri­va sulla scia del grande rinnovato interesse per la commedia all’ita­liana, non ci vedo nessuna ano­malia».Eppure con la commedia all’italiana Box Office 3D c’entra davvero poco. Il film, scritto con Marco Martani, Fausto Brizzi, Rudy Deluca e Steve Haberman (Moviemax lo distribui­sce dal 9 settembre), colleziona pa­rodie del film americani più celebri, da Il signore degli anelli a Harry Pot­ter, da Il gladiatore ad Avatar, da Il codice da Vinci a Twilight . Ma le gag sono goffe, stonate, la recitazione sciatta, le battute prevedibili, spes­so volgari, nonostante Greggio, tornato alla regia dopo 12 anni, si af­fanni a ripetere «che si tratta di un film per famiglie». Niente di più lontano dalla realtà. Oggi il thriller politico diretto e in­terpretato da Clooney, Le idi di marzo, riporterà il cinema al Lido, con l’attore nei panni di un candi­dato alle primarie in Ohio che vie­ne coinvolto in uno scandalo poli­tico insieme al suo addetto stampa Ryan Gosling. Nel cast anche Phi­lip Seymour Hoffman, Evan Rachel Wood e Marisa Tomei. La serata a­vrà inizio alle 19 con madrina Vit­toria Puccini e la diretta tv su Rai Movie. E che il Festival abbia final­mente inizio.