Agorà

Sanremo. Ultimo fa il primo, ma il mago è Mudimbi

Massimiliano Castellani, inviato a Sanremo sabato 10 febbraio 2018

L’Ultimo sarà il primo. L’ha detto molto tempo prima di Sanremo qualcuno molto in Alto. Un nome un programma di vita e si spera anche artistico. E’ la nuova dimensione del ragazzino della borgata San Basilio. Dal Nando Moriconi (Alberto Sordi) di Un americano a Roma a Niccolò Moriconi, per diventare Ultimo, il 22enne che si è dato questo nome per stare dalla parte degli uomini soli, degli emarginati, degli “zero assoluto” del genere umano, secondo la pubblica ottusità.

Dal romano Zero, Renato Fiacchini, a Ultimo, il passo non è affatto breve. Ultimo, volto antico, da ragazzo di vita pasoliniano, rimanda a qualcuno nato ai bordi di periferia, Eros Ramazzotti: la grinta è quella il risultato futuro non è dato sapere. Alle spalle però del Moriconi-Ultimo ci sono undici anni di conservatorio e un paio d’esami di Filosofia. E qualcosa rimane. Il presente è un fratello malato a cui dedica la vittoria, felicità a momenti e tante zone d’ombra.

Il ballo delle incertezze sembra il manifesto della sua generazione, frenata dall’insostenibile leggerezza del precariato. “Sulla mia carta d’identità c’è scritto disoccupato”. Ultimo canta la rabbia di una gioventù ferita dagli scarsi punti di riferimento che offre oggi il presunto mondo adulto. Tanti ultimi: ragazzi soli e persi nei ritrovi virtuali dell’era social. Ultimo non è come Vasco che si piazzava in fondo alla classifica di Sanremo, lui arriva in cima al podio e lo fa da sobrio, lucido e programmatico sa già che al Fabrique di Milano hanno venduto tutti i suoi biglietti appena hanno saputo che torna da Sanremo vincitore.

Primo eppure sempre Ultimo, che non ha Vasco come faro all’orizzonte ma l’altrettanto tenebroso, quanto lui, Fabrizio Moro, del quale ha aperto il concerto dello scorso maggio e da cui si aspetta, spera, in una cover del brano sanremese. Con tutte le buone intenzioni, ma le incertezze a questo punto vengono a noi sul proseguo del cammino del ragazzo di San Basilio. Di sicuro della sezione nuove proposte resteranno più impresse le prove dei due over 30, Mudimbi che con il suo Mago fa ballare e Stiamo tutti bene di Mirkoeilcane che fa pensare. Mudimbi è un rapper con la faccia e il molleggiamento da Celentano che può fare, a patto che cambi passo immediatamente e si apra al pop. Mirkoeilcane è profondo e socialmente impegnato (ragiona come un De Gregori dei giorni nostri), ma non deve commettere l’errore di autoclonarsi nei suoi “miti” giovanili, Daniele Silvestri e Samuele Bersani.