Agorà

La tendenza. Tv, un disperato bisogno d'amore

Andrea Fagioli mercoledì 3 agosto 2016
In tv ormai si va per fare tutto, persino sesso. Certamente per cercare il fidanzato o la fidanzata, il compagno o la compagna, il marito o la moglie. Di reality, docureality, dating show sulla coppia ce ne sono di tutti i tipi. Ci si offre alle telecamere anche per verificare la tenuta del rapporto a due e addirittura per partorire.I programmi che portano in video un moderno Gioco delle coppie di vecchia memoria si sono moltiplicati. I tempi, però, sono diversi. Ora si va un po’ più al sodo. La coppia in fieri in alcuni casi la si mette subito a letto insieme. E se anche non lo si fa immediatamente come in Undressed (dove due estranei si incontrano, si spogliano e trascorrono mezz’ora nello stesso letto per verificare se «scatta la scintilla » e restare soli senza l’occhio indiscreto della telecamera), si cerca di farlo nell’arco di «cinque giorni di convivenza forzata ». Anche perché, in questo caso, si tratta di andare A letto con il nemico, secondo il principio che gli opposti si attraggono. Per cui coppie composte da single agli antipodi in tutto e per tutto cercano di conoscersi e trovare, nelle differenze, un punto d’incontro. Nel corso dei giorni di convivenza i componenti di ogni coppia non si possono separare mai e devono mantenere una distanza fisica predefinita, che si riduce giorno dopo giorno fino allo zero.Persino i cosiddetti adventure dating show possono servire per trovare l’anima gemella. Succede ad esempio con Flight 616 in cui l’obiettivo dichiarato degli autori è anche quello di «far nascere l’amore» tra i cosiddetti «passeggeri» in giro per il mondo. Favoriscono gli accoppiamenti, al di là del capostipite Uomini e donne, anche L’isola dei famosi, L’isola di Adamo ed Eva e il Grande fratello, senza distinzione di sesso. Tocca invece a una donna, in Parla con lei, mettere alla prova, sia pure senza vederli, tre possibili pretendenti. Mentre in Take me out a beneficiare dell’opportunità è un single maschio messo di fronte a trenta single femmine. Se gli va bene, esce con una. Altrimenti se ne torna a casa da solo. Ma al di là del gioco e di tutte le falsità del caso, quello che inquieta è che si parli d’amore con una banalità senza pari: «Se non è amore, push, interruttore...», ripete ogni volta il conduttore. Come se l’amore potesse sbocciare da un momento all’altro nella cattività televisiva tra persone che non si sono mai viste prima. Bei tempi quando l’amore nasceva tra giovani che prima si frequentavano, imparavano a conoscersi, condividevano ideali o anche solo interessi comuni. Non è più così, almeno per la tv, che avrebbe persino la pretesa di proporti «l’amore in tutte le sue declinazioni», come premetteva About love, trasmissione di scarso successo, con la presunzione di raccontare le storie più diverse (sempre che fossero tutte vere) coinvolgendo il destinatario di un messaggio (una prima dichiarazione d’amore, un tentativo disperato di ricongiungimento, ma anche una vendetta) attraverso una messa in scena a metà strada tra Scherzi a parte e C’è posta per te condita con un pizzico di tv del dolore che non guasta mai. La stessa che ci ha fatto scoprire che I segreti dell’amore non sono altro che «incontri al buio», di quelli che si combinano su internet. Ma in questo caso con persone con un particolare problema fisico dovuto a malattie o incidenti.Con il sistema degli incontri al buio si può addirittura arrivare al matrimonio senza fasi intermedie. Accade in Matrimonio a prima vista, dove sposalizio e divorzio sono soltanto un game show, una devastante banalizzazione di ciò che dovrebbe fondare la società naturale. In questo caso i concorrenti si presentano addirittura per un casting al buio, cioè senza sapere in quale programma saranno coinvolti. Ma pur di comparire in tv si accetta di tutto. Persino di sposare una persona che non hai mai visto prima e che vedrai solo al momento del matrimonio. Nel frattempo cercherai di spiegare a parenti e amici che tra una settimana convoli a nozze con un illustre sconosciuto o sconosciuta: non sai nemmeno come sia, quanti anni abbia e come si chiami. Se però non piace, nessun problema: c’è pronto il divorzio. Il tutto camuffato da esperimento sociologico scientifico.Di quello che una volta veniva considerato il giorno più bello della vita si occupano anche programmi “storici” come Scene da un matrimonio (indubbiamente il più serio) o molto più recenti come Il matrimonio più bello, Quattro matrimoni in Italiao Non ditelo alla sposa. In questi casi, il matrimonio viene strapazzato meno che in altri, anche se spesso, quando si arriva al giorno del «sì», conta solo la location, il mare, il tramonto da cartolina, la «chiesetta gioiellino», il ricevimento e i fuochi d’artificio. Ma per arrivare a quel giorno, bisogna prima trovare la consorte. Ecco allora, che senza distinzione sociale, a cercare il coniuge in tv ci vanno tanto gli agricoltori quanto gli imprenditori o i ricchi di nascita con i loro format specifici Il contadino cerca moglie e Milionario cerca moglie.Ma in tv, come accennato, si può andare anche per partorire. Lo si può fare da giovani (16 anni e incinta) o a qualsiasi età con Coppie in attesa, il reality che intende documentare ogni fase della gravidanza e dell’esperienza di diventare genitori. La coppia può andare in tv anche per testare il grado di fedeltà o meglio ancora per verificare l’ironica regola per cui si resiste a tutto tranne che alle tentazioni. Temptation island ci propina in materia «un percorso per capire i veri sentimenti». Lo fa portando sei coppie, tutte non sposate e senza figli, in un relais. Gli uomini soggiornano con dodici giovani donne single. Altrettanto fanno le sei donne con dodici uomini. Ogni tre giorni, intorno a un falò sulla spiaggia, il conduttore mostra a ciascuno dei dodici protagonisti alcuni filmati su come si sono comportati i rispettivi fidanzati o le rispettive fidanzate di fronte alle «tentazioni». Molti di loro potrebbero passare direttamente a un altro programma: Alta infedeltà, che porta in tv il traditore, l’amante e il tradito. A raccontare le storie sono i diretti interessati. A metterle in scena ci pensano degli attori. Può succedere poi che l’amore possa degenerare e diventare Amore criminaleo Sangue del tuo sangue. Allora è meglio concludere con un programma che parla di amore in termini positivi, raccontando spesso belle storie di coppie di sposi. Si tratta di Sconosciuti, che nel panorama televisivo è un’eccezione che conferma una regola e una china preoccupante, quella della globalizzazione dell’amore banalizzato, tenendo conto che si tratta di format diffusi in tutto il mondo.