Agorà

Media e minori. Tv dei ragazzi, così l’Italia innova

Giacomo Gambassi lunedì 13 aprile 2015
​Più Peppa Pig. I nuovi episodi di Violetta, la popolare serie per preadolescenti. E poi il cartoon Over the garden wall doppiato da Cristina d’Avena, Mr Bean in versione animata, il primo cartone sull’antico Egitto, Egyxos. E ancora un programma per imparare a costruire oggetti con le stampanti 3D (Free style), uno sui pupazzi in cameretta (A tutto Tino) e una gara sulle canzoni per bambini (Zecchino family show). Va un po’ controcorrente la tv per ragazzi. Se sulle reti generaliste le novità arrivano a fine estate, in quelle per giovanissimi si possono ritoccare i palinsesti anche a primavera. Perché questo segmento di televisione è come una riserva indiana che fa vita a sé rispetto alla tv “adulta”. E soprattutto è una miniera d’oro dove si combatte senza sosta una battaglia fra le ventidue emittenti italiane dedicate ai più piccoli. Del resto, in qualunque momento della giornata, un telespettatore su dieci è sintonizzato su una stazione per ragazzi. E dal conteggio sono esclusi i bambini con meno di quattro anni. Non solo. La baby televisione piace anche ai grandi che la guardano sempre più spesso: genitori, prima di tutto; ma anche nonni o fratelli maggiori.
DIETRO I CANALI. La tv dei ragazzi muove nella Penisola quasi 100 milioni di pubblicità all’anno. «È facile fare ascolti con una programmazione forte. Più complicato è proporre valori e aiutare a crescere i piccoli spettatori», spiega il direttore di Rai Ragazzi (YoYo e Gulp), Massimo Liofredi. Ma siamo di fronte a un business? «Non è tanto un affare, quando un gioco da grandi che richiede esperienze e professionalità non assimilabili ad altri comparti del mercato televisivo», sostiene Silvio Carini, presidente di Boing Spa, la joint venture Mediaset-Turner che manda in onda Boing e Cartoonito. «Senza i conti a posto – ammette Marco Rossi, a capo dei canali italiani Turner – le reti non starebbero in piedi, a parte quelle del servizio pubblico. Certo, conta la qualità: non possiamo dimenticare chi c’è di fronte allo schermo». Aggiunge Massimo Bruno, responsabile dei canali De Agostini: «È un settore dove la produzione costa molto, ma è “ricco”. Pensiamo a tutti i prodotti legati a un cartone animato di richiamo: un marchio come Peppa Pig non ha nulla da invidiare a una marca di lusso».
BOOM DI ASCOLTI. Il trionfo della tv dei ragazzi è testimoniato dai numeri. Il canale che registra i maggiori ascolti è Rai YoYo, seguita da Boing e Cartoonito. Poi ci sono Super!, Rai Gulp e K2. Sul fronte pay satellitare, invece, dominano i canali Disney. «Le due reti di Rai Ragazzi – spiega Liofredi – pesano per il 6% sull’audience complessiva dei canali tematici del servizio pubblico. Da segnalare il recente successo del cartone russo Masha e l’Orso che attira fino a 700mila spettatori. E la nostra sfida è rinnovare ogni giorno il patto fra la Rai e le famiglie». L’incontro fra le generazioni ha un rivolto anche sui bilanci. «Se 40% dei nostri investitori non ha come referento i bambini – afferma Carini – significa che Boing fa breccia in tutta la famiglia. Ad esempio il nostro cartoon Doraemon raggiunge anche mezzo milione di spettatori: e non sono solo piccoli». «La visione condivisa delle trasmissioni – prosegue Rossi – è essenziale per la raccolta pubblicitaria. L’intento di Turner non è tanto di proporre programmi educativi, quanto di presentare un intrattenimento che riceva l’approvazione dei genitori e che sia ritenuto sicuro».UNA TV «STRANIERA». Resta il fatto che in Italia la tv dei ragazzi è soprattutto di impronta straniera. Gran parte dei programmi giunge dall’estero. «La Rai fa eccezione – tiene a precisare Liofredi –. Quasi la metà della nostra offerta è realizzata “in casa”. Nascono qui programmi come Le storie di Gipo o Buonanotte con le favole, ma anche Gulp Girl per aiutare le ragazze nel look o Gulp music, magazine musicale interattivo. E Rai YoYo ha appena vinto uno degli Eutelsat Tv Awards per la sua produzione originale». Ma realizzare in proprio richiede investimenti consistenti. «Se mi affido a programmi internazionali, spendo trenta volta in meno che se li produco in Italia – spiega Bruno –. E dire che nella Penisola abbiamo le risorse artistiche per sfornare trasmissioni capaci di incontrare i favori del pubblico. Ma la produzione in loco non è incentivata, come invece accade in Francia o in Gran Bretagna». Eppure è la strada imboccata da De Agostini. «Crediamo di poter esportare nel mondo la nostra cultura anche attraverso produzioni per ragazzi – fa sapere il direttore –. E siamo convinti che i titoli nazionali aiutino a fidelizzare gli spettatori». Però, afferma il presidente di Boing – che ha un palinsesto tutto internazionale –, «oggi per un editore è difficile trovare un titolo italiano che sostenga gli ascolti».
PRIMAVERA DI NOVITÀ. Le settimane a cavallo di Pasqua si portano dietro nuovi programmi nelle reti per giovanissimi. E anche progetti su cui lavorare. Perché, chiarisce Carini, «uno dei periodi in cui si hanno picchi di ascolto e quindi di investimenti pubblicitari è quello di Pasqua, insieme col Natale». La Rai scommette ancora su Peppa Pig (con tre speciali previsti entro fine anno), su Masha e l’Orso e sulla terza stagione di Violetta (da questo mese). Su Boing arriva il cartone Teen titans go! e la nuova serie di New Doraemon e in autunno uno show italiano che avrà la famiglia come target. Su Cartoonito sbarcano i nuovi episodi di Super 4, Paw Patrol e My little pony. Boomerang (in onda su Sky) è pronto per la seconda stagione di Mr Bean (che ha debuttato mercoledì), per gli episodi de L’ispettore Gadget e per lo show Be Cool Scooby Doo, mentre su Cartoon network inizia Over the garden wall (questo mese). Super! lancia Egyxos, Camilla store best friends, Steven street of magic (sulla magia di strada). DeAKids (su Sky) ha varato lo show L’officina dei mostri, mentre DeAJunior (sempre su Sky) manda in onda A tutto Tino e lo Zecchino family show.