Agorà

29/10/91-21. Trent'anni di Direzione antimafia: un docufilm e altri programmi speciali

Vincenzo R. Spagnolo venerdì 29 ottobre 2021

Un'immagine del film "Dia 1991)

La mafia «non uccide a caso, ha una sua ratio. E Falcone è stato ammazzato perché si era inventato la Dia, la direzione investigativa antimafia. Continuava a rompere i... nell’ottica loro». La telecamera indugia su una figura dinoccolata che percorre le vie del centro di Roma.

Il volto è quello del magistrato nisseno Giuseppe Ayala, che con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino condivise l’esperienza, esaltante e drammatica, del pool antimafia di Palermo e del primo maxiprocesso. È sua la prima voce narrante, pacata e arrochita dalle sigarette, del docufilm «Dia 1991. Parlare poco, apparire mai» – scritto da Diana Ligorio, con la regia di Leonardo Dalessandri e Gabriele Ciances e prodotto da Rai Cinema e 42° parallelo –, che andrà in onda stasera alle 21.20 su Rai3, in una giornata in cui il servizio pubblico ha scelto di dedicare parte della programmazione al trentennale della struttura investigativa.

Il film condensa, in 75 minuti, trent’anni di operazioni adrenaliniche condotte dagli uomini e dalle donne della Dia, nata da un’intuizione di Falcone, perché – racconta Ayala – «occorreva una struttura investigativa» modello Fbi, composta da specialisti presi a prestito da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. E il film racconta proprio le esperienze di uomini e donne che in quel sogno credettero sin dall’inizio, poco più che ventenni, offrendo un lavoro meticoloso, sempre nell’ombra («apparire mai», è il loro credo), per arrivare ai boss e ai patrimoni criminali. Fondata il 29 ottobre 1991, la Dia iniziò a lavorare davvero solo dopo l’attentatuni di Capaci («una ferita che non si rimargina», per dirla con Ayala), tragica epifania di una stagione, quella stragista, sulle cui ombre ancora indagano diverse procure.

E la scena agghiacciante del cratere della bomba, col sonoro originale, apre e chiude il film, intessuto attraverso il dipanarsi di 4 storie e 10 voci narranti. Corpi segnati dagli anni ma ancora agili, volti sempre nascosti dal mephisto, il passamontagna delle forze speciali. «Non è una fiction o un documentario – osserva l’autrice Ligorio –, niente di celebrativo o retorico, qui si raccontano gli uomini, non i vertici». Le testimonianze si accompagnano a immagini delle teche Rai e filmati inediti, per raccontare indagini cruciali: dalla cattura di Leoluca Bagarella; alla maxi-inchiesta Olimpia sulla ’ndrangheta; al bunker del boss casalese Francesco Sandokan Schiavone; alle infiltrazioni criminali nel Nord Est.

Fra una "cimice" da piazzare e un’auto da pedinare, affiorano vite da "fantasma", rinunce e sacrifici imposti alle famiglie («Mio figlio non sapeva cosa facevo, pensava che pulivo le strade») per restare «invisibili» come i latitanti catturati, giacché «per prenderli, devi pensare come loro». Dalle parole, e dalle stesse pause intrise di commozione, emerge uno Stato lontano dalle vetrine dei social e dei tg, che lavora senza far parlare di sé. Poche sirene, nessun bagno di folla: «Entrammo dal retro dell’edificio», racconta uno dei catturatori di Bagarella. E un altro confida: «Ho fatto da ariete in molti blitz, senza alcun riconoscimento. Ma mi sta bene così, c’è bisogno anche di quelli come me». Un apporto efficiente e silenzioso che la Dia assicura da tre decadi e al quale, vorremmo dire giustamente, il servizio pubblico per un giorno dedica parte dei suoi programmi.

I programmi sulla Rai

Un primo spazio alla ricorrenza verrà dato su Rai1 all'interno di "Uno Mattina", alle 7.10, poi su Rai3 alle 8.00 con "Agorà" e in prima serata, alle 21.20, in prima visione "DIA 1991 - Parlare poco Apparire mai". Sempre su Rai3, in seconda serata, verrà proposta una puntata speciale di "Frontiere", con Franco Di Mare in dialogo con gli ospiti Giuseppe Ayala, magistrato e una delle prime persone a giungere sul luogo della strage di Capaci, e il dirigente generale di pubblica sicurezza della Dia Maurizio Vallone.

Tutte le testate giornalistiche saranno impegnate per la ricorrenza e in particolare la Tgr, la testata giornalistica regionale. Per il 29 ottobre la redazione siciliana realizzerà un ampio servizio, con immagini d'epoca, sulle prime operazioni della DIA, a partire dalla cattura del boss Leoluca Bagarella. La Tgr Puglia proporrà un'intervista al referente DIA di Foggia, per esplorare la realtà di una zona che soffre per le pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata.

Anche su Rai Storia si ripercorreranno questi tre decenni di attività investigativa con la rubrica "Il giorno e la storia" (ore 00:10 e in

replica 8:30, 11:30, 13:30 e 20:10). Radio1 seguirà la Giornata con servizi e approfondimenti nelle diverse edizioni del Gr e "Radio anch'io", in onda alle 7.30 si occuperà dei trent'anni della Dia con testimonianze e ospiti in diretta.

Grande impegno anche sul web, con i contenuti sul Portale Rai Cultura, tra cui servizi di telegiornali degli anni '90. RaiPlay proporrà una playlist dedicata proponendo puntate di trasmissioni, servizi giornalistici, film e docuserie.