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Musica. Torre: un piano tra Sicilia, Sciascia ed echi di Battiato

Massimo Iondini domenica 4 luglio 2021

La pianista Giuseppina Torre sarà in concerto per la Milanesiana

Dal successo di una settimana fa a Piano City alla Milanesiana di Elisabetta Sgarbi che fa tappa in montagna, a Bormio (Sondrio). I tasti bianchi e neri del pianoforte della siciliana Giuseppina Torre si inerpicano così in Valtellina per onorare il suo conterraneo Leonardo Sciascia, nel centenario della nascita, con un concerto intitolato A ciascuno il suo... Life Book, in programma stasera, dalle ore 21, in piazza del Kuerc (ingresso libero). La serata de La Milanesiana, realizzata in collaborazione Rotary Club Bormio Contea, si intitola “Leonardo Sciascia. A futura memoria (se la memoria ha un futuro)” e si aprirà con letture da Leonardo Sciascia di Sabrina Colle e letture illustrate con Vittorio Sgarbi e Pietrangelo Buttafuoco, alle quali seguirà il concerto di Giuseppina Torre.

Elisabetta Sgarbi farà gli onori di casa introducendo l’appuntamento insieme a Paola Romerio Bonazzi, mentre la pianista e compositrice siciliana eseguirà composizioni tratte dal suo ultimo album Life Book. Quanto di più intenso e autobiografico, se si pensa alla parabola personale e artistica di Giuseppina Torre che, dopo aver toccato la vetta del grande successo negli Stati Uniti vincendo nel 2012 quattro Los Angeles Music Awards, celebrata dalla stampa americana, si era ritrovata moralmente e professionalmente a pezzi per una difficlie situazione familiare.

Finché dall’alto «una mano ha tolto il lucchetto che teneva chiuso il mio cuore» e a Giuseppina arrivò la proposta di musicare il documentario della giornalista Tiziana Lupi (firma di Avvenire) su papa Francesco e l’arte. Per la grande pianista, la rinascita e la svolta. Da lì una escalation e il prossimo disco è quasi pronto, anche se la pandemia ha reso difficoltoso il cammino e il racconto al grande pubblico del suo “libro di vita”.

«Nel concerto di Bormio aprirò la serata con uno dei brani più “siciliani” del disco – annuncia –. Si intitola Dove sei ed è dedicato per l’occasione al grande Leonardo Sciascia e alla nostra comune terra d’origine. Una composizione tratta da Life Book che rappresenta la malinconia del siciliano che è sempre costretto a viaggiare inseguito dalla sua insularità. La Sicilia è anche sentimento di solitudine, questa particolare “sicilitudine” frutto di una misteriosa commistione assolutamente unica di civiltà e mondi diversi. Incarniamo un irrisolto dramma esistenziale che ci porta a enfatizzare le tante vicissitudini con un surplus di teatralità».

Reduce dal successo di Piano City («c’è un pubblico consapevole, non un pubblico occasionale – dice a una settimana dalla propria esibizione sold out –. E poi questa decima edizione ha significato molto perché è stato l’inizio della ripresa della musica in generale e la mia ripartenza personale), Giuseppina Torre approda ora a questo sentito appuntamento con la prestigiosa rassegna ideata da Elisabetta Sgarbi, prima delle successive tappe di Palmanova (10 luglio) con il concerto del risveglio per la rassegna Estate di stelle (piazza Grande, ingresso libero, ore 7.30) e di Camaldoli (15 luglio).

Ma non sarà solo la Sicilia sua e di Sciascia e echeggiare nelle note di Giuseppina Torre. «In questo periodo in me vive il riverbero della immensa personalità artistica e umana del grande Franco Battiato – svela –, con cui non ho mai avuto la fortuna di collaborare ma che mi ha regalato il dono più grande: la sua amicizia». Affiora così il ricordo di un emblematico incontro: «Lo conobbi anni fa su un volo Catania-Bari. Aveva da poco terminato la sua esperienza politica come assessore alla cultura nel governo Crocetta. Eravamo seduti accanto e io non mi ero inizialmente presentata come pianista, però conversando si è accorto di una mia certa competenza musicale. “Ma tu ne capisci di musica – mi incalzò dopo un po’ –. E me lo dici solo adesso? Ma lo sai che chiunque altro al posto tuo avrebbe già iniziato a darmi delle sue canzoni da sentire e a farsi firmare tutto il possibile”».

«A quel punto però anch’io gli detti qualcosa: avevo con me il ritaglio di un giornale di Los Angeles che recensiva un mio concerto fatto negli Stati Uniti, lui lo lesse e mi lasciò sul foglio una sua dedica che io ho pubblicato su Facebook, dopo la sua morte, insieme a una foto scattata insieme per omaggiarlo e ringraziarlo. Era davvero un essere speciale». Ma Battiato aleggia anche nel suo Life Book, che vede infatti la collaborazione di due storici sodali del cantautore siciliano: l’ingegnere del suono Pino “Pinaxa” Pischetola e il chitarrista Davide Ferrario, qui in veste di produttore. «Era stato proprio Ferrario a consigliarmi “Pinaxa” per il mixaggio e la masterizzazione. Così ho avuto anche in questo caso un punto di contatto il mio conterraneo Battiato. Nella vita ci sono tasselli che si compongono spesso secondo misteriosi disegni, noi dobbiamo soltanto lasciarci condurre con fiducia e pazienza».