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RETEQUATTRO. Torna "Terra!" con l'onda del Vajont

Fulvio Fulvi lunedì 7 ottobre 2013
In occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia, avvenuta il 9 ottobre 1963, rivedremo su Retequattro lo speciale di Toni Capuozzo dal titolo «Onda lunga» che ricostruisce l’incredibile storia della diga del Vajont, il cui cedimento provocò la morte di 2mila persone. Comincia così, domani in seconda serata, la quattordicesima serie di Terra!, il programma di approfondimento del terzo canale Mediaset curato dallo storico inviato insieme con Sandro Provvisionato (in redazione, Marco Corrias, Sabina Fedeli, Anna Migotto). «Il reportage venne mandato in onda il 29 aprile nell’ultima puntata della scorsa stagione, ma non si tratta di una "replica pigra" – precisa Capuozzo – perché proprio a 50 anni esatti di distanza vogliamo che gli italiani non dimentichino quell’immane disastro e si interroghino sulle cause».Il giornalista ha raccolto, nei luoghi della provincia di Pordenone colpiti mezzo secolo fa dalla catastrofe, decine di testimonianze di cittadini superstiti e di amministratori locali di allora e di oggi. Sarà dunque una specie di ideale collegamento tra i due cicli della trasmissione di Retequattro. Ma quali saranno i temi affrontati da Terra! nell’edizione 2013-2014? «La struttura rimane la stessa di sempre – dice il giornalista – e daremo spazio ai problemi della gente, dai salari troppo bassi alla piaga della disoccupazione, parleremo di Siria e crisi economica, con inchieste, interviste, servizi dall’Italia e dall’estero secondo la migliore tradizione del giornalismo televisivo». E della Chiesa si parlerà? «Non mancheremo di seguire papa Bergoglio anche se devo dire che la Chiesa non sarà mai l’argomento portante di una puntata ma il suo sguardo sulla realtà potrà diventare da parte nostra una chiave di lettura dei fatti che racconteremo e approfondiremo, soprattutto in un momento di confusione come quello che stiamo vivendo». In che senso sarà rivolta questa attenzione alla Chiesa? «La televisione, a mio avviso, non deve orientare il voto dei cittadini ma ipotizzare anche delle risposte a domande fondamentali come quella sul significato della vita: ecco – conclude Capuozzo – che è importante cogliere con attenzione lo sguardo della Chiesa sui fatti di attualità».