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La mostra. Dentro il sogno del Titanic

Alessio Vissani martedì 6 giugno 2017

Era il 10 aprile del 1912, quando da Southampton direzione New York, salpava una nave che avrebbe segnato un’epoca. Il viaggio inaugurale avrebbe dovuto portare in America migliaia di persone cariche di speranza e prospettive future, le cabine erano terminate da poco e si sentiva ancora l’odore di vernice fresca, i servizi di porcellana non erano mai stati usati, nessuno aveva mai dormito tra lenzuola firmate White Star line: il Titanic era chiamato, «la nave dei sogni». Dopo quattro giorni di navigazione, nella notte tra il 14 e 15 aprile il Titanic impattò con un iceberg che lo fece affondare in poche ore: dei circa 2.200 passeggeri, oltre 1.500 persero la vita in quella terribile tragedia marina. Le storie che ruotano attorno agli unici quattro giorni di navigazione del transatlantico britannico sono divenute leggenda, sono stati scritti libri e saggi e appena vent’anni fa James Cameron realizzò uno dei kolossal cinematografici più famosi di sempre sul Titanic.

Il film, vincitore di undici premi Oscar, ha senza dubbio contribuito a incrementare la notorietà di questa incredibile storia, unendo realtà e finzione cinematografica ma forse, non tutti sanno che i personaggi presenti sullo sfondo della pellicola sono realmente esistiti: dal capitano, a molti passeggeri presenti nel film, dagli ufficiali ai membri dell’orchestra. Il viaggio che propone la mostra Titanic - The Artifact Exibition, per la primissima volta in assoluto in Italia a Torino fino al 21 luglio presso Promotrice delle Belle Arti, è quello di conoscere le storie personali dei passeggeri, scoprire le ragioni del loro viaggio in America, attraverso i reperti in mostra, appartenuti sia ai milionari della prima classe che agli immigrati di terza. La mostra coinvolgerà i visitatori in un viaggio all’interno della nave più famosa al mondo, nelle numerose stanze allestite a tema si potranno scoprire tutti i segreti, dalla realizzazione dello scafo alla progettazione, per passare al varo della nave fino alla sfortunata traversata in oceano. In un viaggio cronologico dal forte impatto emotivo si ammireranno pezzi autentici del Titanic come gli oblò, i rubinetti dei lavandini, gioielli di proprietà dei passeggeri, spartiti musicali o le stoviglie di prima, seconda e terza classe recuperate e in perfette condizioni.

Lo scopo della mostra non è romanzare il racconto di quella notte ma fornire dati e reperti storici ben precisi; sono state ricostruite in scala reale le cabine di prima e terza classe nella quale è possibile anche ascoltare il rombo delle caldaie della nave, realizzata una parete di ghiaccio per far comprendere ai visitatori la temperatura delle prime ore del mattino del 15 aprile 1912 e nelle audio guide una serie di testimonianze reali di sopravvissuti. «Dopo aver girato l’Europa tra Parigi, Valencia, Ginevra e Londra – dichiara il responsabile della mostra Luca Giacomelli – per noi è un onore ospitare questa mostra itinerante che ha già affascinato oltre 25 milioni di visitatori in tutto il mondo. L’emozione di vedere dei pezzi unici recuperati a 4000 metri sotto il livello del mare è incomparabile e proprio la storia di tutti questi pezzi dà valore alla mostra, che intende far riflettere e non far dimenticare le tante vittime della sciagura del Titanic.

Nel percorso museale di Torino inoltre è stata realizzata una stanza dedicata ai 37 italiani che salparono con la nave dei sogni, storie uniche come il fatto che la manodopera italiana era stata destinata al ristorante di prima classe: la White Star aveva richiesto esplicitamente che tutti i camerieri fossero rigorosamente del nostro Paese e il compito di selezionarli e di gestire la cucina più prestigiosa del Titanic fu affidato a Luigi Gatti. Tra i trentasette che salparono, venti provenivano dal Piemonte, ragion per cui abbiamo voluto fortemente portare la mostra qua a Torino». Il turbinio di emozioni che si prova tra una stanza e un’altra è molto forte poiché la preziosità dei pezzi, rigorosamente custoditi sotto teca a una temperatura compresa tra i 17 e i 21 gradi, rende tutto molto reale: troviamo indumenti, strumenti musicali, porcellane da cucina, effetti personali, il famoso lampadario della scalinata di prima classe tutto rinvenuto nella porzione di spazio che divide i due frammenti di relitti in quanto all’interno del Titanic, spezzato in due, è possibile fare ricerche e scattare foto ma non recuperare oggetti in quanto area cimiteriale.

Gli oggetti in mostra sono stati recuperati dalla Premiere Exhibitions nelle otto spedizioni effettuate dal 1987 fino al 2010 con lo scopo appunto di raccontare attraverso i reperti, ormai più di 5.500, le difficoltà di quella notte, le scialuppe in netta minoranza e senza nessun accorgimento su come usarle, i menu delle notti di gala, la vita nella sala caldaie, i profumi utilizzati nei primi anni del ’900 e tanto altro ancora. La storia del Titanic rappresenta un’epoca, una generazione, i sogni di migliaia di persone che dall’Europa si spostavano verso l’America; ora sta a noi far si che quei sogni e quelle storie infrante dall’impatto con un iceberg non siano dimenticate perché come scrisse il poeta Josè Saramago «forse i sogni sono i ricordi che l’anima ha del corpo».