Agorà

Televisione. Terence Hill: «Torno con Don Matteo, è sempre più parte di me»

Tiziana Lupi sabato 6 gennaio 2018

Don Matteo torna in televisione. Annunciati dagli spot che stanno andando in onda già da diversi giorni, giovedì 11 gennaio prenderà il via l’undicesima stagione di una delle serie più amate dal pubblico televisivo con nuove storie e nuovi personaggi che fanno dire alsuo protagonista Terence Hill: «Questa stagione è più bella di tutte quelle che l’hanno preceduta. Ogni volta che, con il produttore della Lux Vide Luca Bernabei iniziamo a parlare della nuova serie, entrambi diciamo che dovrà essere migliore della precedente. Don Matteo 11 lo è davvero».

Migliorare un prodotto di successo non è mai facile: come ci siete riusciti?

In questa fiction lavorano centinaia di persone, il merito va diviso tra tutti. Ognuno hacercato di dare il meglio di sé, nessuno da solo riuscirebbe a ottenere questi risultati. In questa nuova stagione mi sembra ci sia stata una svolta sia nel racconto sia nelle immagini. I nuovi episodi sono molto coinvolgenti e hanno maggior ritmo grazie anche all’ottima regia e a un’eccellente fotografia. In più i nuovi arrivi hanno portato una ventata di novità. Maria Grazia Giannetta, che interpreta il nuovo capitano dei carabinieri, è bravissima. E il suopersonaggio porta una buona dose di umanità e di empatia in caserma.

Il maresciallo Cecchini alle prese con un superiore donna. Ci sarà da ridere…

È una delle novità di cui parlavo. Lui è in soggezione davanti a lei e la comicità di Nino, che è in forma smagliante, prende nuove strade.

Parlava di episodi coinvolgenti: in che senso?

Non posso anticipare nulla sulle nuove storie. Però le dico, ad esempio, che in una puntata don Matteo sparirà: non si sa dove sia né che fine abbia fatto enessuno riesce a trovarlo.

Alla fine, immaginiamo, lo ritroveranno visto che c’è già qualcuno che parla di Don Matteo 12.

Ogni cosa a suo tempo. Si può cominciare a parlare della stagione successiva solo dopo avere visto gli ascolti di quella in corso. Quello che posso dire è che sono molto affezionato a don Matteo, è un personaggio che piano piano mi è cresciuto dentro. Qualche tempo fa ho dovuto scegliere se lasciare Don Matteo o Un passo dal cielo, perché non potevo continuare a fare due serie così lunghe, nessun attore lo fa, non ho avuto dubbi: Pietro, il comandante della guardia forestale, aveva concluso la sua parabola. Don Matteo, invece, è come un cowboy: non si sa da dove viene né dove va: con un personaggio così puoi andare avanti all’infinito.

Dopo tanti anni don Matteo potrebbe fare carriera.

Questo non accadrà mai. Qualche tempo fa si era pensato di farlo diventare monsignore o vescovo ma non mi è sembrata una buona idea: don Matteo piace tanto proprio perché è un semplice parroco.

Torniamo ai suoi compagni di lavoro. Tutti gli attori giovani che entrano nel cast di Don Matteo rimangono colpiti dalla sua disponibilità nei loro confronti: li consiglia, li aiuta. Anche lei, all’inizio della sua carriera, ha avuto qualcuno che le ha dato consigli sul set?

Assolutamente no. Quando ho cominciato io, nessuno degli attori già affermati lo facevano. Non si comprendeva che, più è bravo l’attore che recita insieme a te, più risulti bravo tu. Aiutando lui, aiuti te stesso. Troppo spesso, invece, tra attori che lavorano insieme scatta la concorrenza: una cosa sbagliatissima.

Lei e Frassica sembrate molto affiatati.

Lo siamo. Tranoi c’è una collaborazione totale. Lui ha un istinto raro, è uno che spesso improvvisa sul set, dice battute che non sono sul copione. Io lo seguo in queste improvvisazioni, lo sostengo.

Prima ancora che finisca Don Matteo 11, in primavera, lei arriverà nelle sale con il film Me ne vado per un po’. Lo ha scritto, diretto, interpretato e prodotto, è davvero una sua creatura.

Sentivo dentro di me l’urgenza di fare questo film e l’altr’anno, avendo un po’ di tempo a disposizione, ne ho approfittato. Il film, che ho scritto insieme a Luisa Tonon, racconta il viaggio avventuroso di un uomo che decide di partire per il deserto. Vorrebbe andare in Africa ma, non potendo farlo a causa delle difficoltà che conosciamo, si dirige verso il deserto del Tabernas, nella provincia d’Almeria, in Spagna. Durante il suo viaggio incontra una donna, che è interpretata da Veronica Bitto.

Il deserto evoca le atmosfere del suo “Trinità” e del western all’italiana.

È vero. E infatti nel film c’è anche una bella scazzottata come ai vecchi tempi.