Agorà

Anteprime. Strilloni da musical

Pierachille Dolfini venerdì 23 ottobre 2015
Stivaletti marroni. In testa berretti e coppole di lana. Maglie a righe. Calzoni corti e bretelle. In mano la copia di un giornale. «Vorrei diventa puoi», cantano gli strilloni di Newsies mentre decidono di scioperare perché Joseph Pulitzer ha aumentato il prezzo alla distribuzione dei giornali. Dietro di loro i grattacieli della New York del 1899. Ci fossero stati Twitter e Instagram l’hashtag sarebbe stato #credereinunsogno. Quello di cambiare il mondo, di combattere l’ingiustizia. Jack Kelly e i suoi amici David Baum e Gruccia, Razzo e Romeo – gli strilloni, i newsies del titolo – cantano in italiano perché quella che dal 31 ottobre va in scena a Milano, sul palco del Teatro Nazionale è la prima edizione al mondo del musical targato Disney dopo l’originale di Broadway. La storia vera dei venditori di giornali, che nel 1899 scioperarono vincendo la loro battaglia, nel 1992 è stata raccontata in un film da Kenny Ortega. Incassi deludenti al botteghino. Ma la Disney non si è arresa e nel 2012 Newsies è diventato un musical di successo: 1005 le repliche collezionate a Brodway (ora lo spettacolo è in tour negli Stati Uniti) grazie al libretto di Harvey Fierstein, alle canzoni di Jack Feldman e alle musiche dell’otto volte premio Oscar Alan Menken. «Da ragazzo ho visto il film in videocassetta e mi sono innamorato della storia di questi ragazzi che lottano per il loro posto nel mondo», racconta Federico Bellone che firma la regia dello spettacolo. Un kolossal, prodotto da Bags live, con trentaquattro persone sul palco, dodici orchestrali in buca e quarantasette cambi di scena. «Regia, scene e costumi sono nuovi, non ricalcano l’originale di Broadway. Ho avuto carta bianca nel progettare l’allestimento», spiega Bellone che appena Newsies è diventato un musical ha chiesto i diritti alla Disney per poterlo realizzare in Italia. «Ho contatti con la società americana da quando nel 2006, come assistente di Saverio Marconi alla Compagnia della Rancia, lavoravo alla versione italiana di un altro spettacolo targato Disney, High school musical. Ho chiesto di poter fare Newsies, ho elaborato un progetto. Un anno fa è arrivato il sì». Al Nazionale ultime prove prima del debutto di sabato prossimo. «State concentrati, state nei vostri personaggi dall’inizio alla fine. È questo che fa la differenza», raccomanda Bellone agli interpreti. «È uno spettacolo corale, pieno di energia», spiega. Flavio Gismondi è Jack Kelly, il diciassettenne capo degli strilloni che si inventa un sindacato e organizza lo sciopero. «Raccontiamo con la leggerezza tipica del musical la storia di ragazzi soli al mondo, messi ai margini dalla società che però si fanno forza l’un l’atro e lottano per un sogno», spiega il ventiseienne romano che prima di arrivare a vestire i panni del protagonista di Newsies ha tentato «tutti i talent che ci sono in tv, da Amici a X-factor, da The voice a Forte, forte, forte. Ma non sono stato mai preso. Il ruolo di Jack è arrivato in un momento giusto. Un po’ scoraggiato volevo mollare il lavoro e l’università e lasciare anche l’Italia. Poi ho fatto un provino per Newsies e da più di un anno siamo al lavoro per preparare al meglio questo spettacolo», rivela Gismondi mentre riscalda la voce prima di sistemarsi di spalle sulla scenografia che suggerisce il tetto di un grattacielo di New York, la sua casa. «Silenzio. Iniziamo», dà il la il direttore di scena. Parte la musica. Jack e Gruccia sono pronti ad iniziare la loro giornata. La scena si popola di ragazzi che si lanciano in una coreografia acrobatica (a firmarla Gillian Bruce) che strappa l’applauso di tecnici e attori. «Fra poco tocca a me», interviene Simone Leonardi che in scena è Joseph Pulitzer. «Un personaggio che mi appassiona perché dopo molti ruoli comici ora vesto i panni del cattivo», racconta l’attore romano per il quale «il tema di Newsies è attualissimo perché parla di immigrazione e integrazione e perché racconta che ancora oggi capita che il lavoro, tra precariato, sfruttamento e ricatti, non sia un diritto». Ritmo incalzante. Scenografie che vanno avanti e indietro (disegnate da Hella Mombrini e Silvia Silvestri), scene che sfumano una nell’altra con l’effetto della dissolvenza cinematografica. «Ognuno si può immedesimare nella storia che raccontiamo perché parla di lotta per i diritti, ma anche per i propri sogni», dice con un sorriso Giulia Fabbri che in scena è Katherine Plumber, la giornalista inviata a seguire lo sciopero che poi si innamora di Jack. «Un provino a distanza, ho fatto un video con il cellulare, l’ho inviato e sono stata presa», racconta l’attrice di Forlì mentre dietro le quinte ripassa la parte. Due mesi di repliche al Nazionale, sino al 27 dicembre, per stare ai vincoli imposti dalla Disney: per il primo anno in scena solo a Milano, poi si valuterà un tour italiano. «La nostra è una scelta non commerciale perché Newsies è il titolo che non ti aspetti, un musical non così popolare come altri, ma che sono sicuro conquisterà il pubblico», conclude Bellone. Le prove continuano. Lo sciopero è fallito. Jack vuole arrendersi. Ma ala fine lotta e vince. E in scena arriva anche Theodore Roosevelt chiamato a sostenere la causa degli strilloni. «Credere in un sogno. Ora si può», cantano i ragazzi. Prima di correre, a ritmo di danza, a vendere i loro giornali.