Agorà

Ricerca Nielesen rivela. «Non sono i giovani i veri schiavi degli smartphone»

mercoledì 25 novembre 2015
Se qualche volta vi siete lamentati perché i ragazzi non si staccano mai dai loro telefonini nemmeno a tavola, sappiate che d'ora in avanti per voi sarà ancora più dura. L'ultima ricerca Nielsen dedicata al rapporto tra persone e nuove tecnologie contiene alcune sorprese chenon è detto vi facciano piacere.La più clamorosa è che a essere schiavi dei cellulari a tavola sono più i 40-50 anni dei giovani. Ma entriamo nei dettagli.Secondo la ricerca, meno della metà degli europei (il 43%)dichiara di non utilizzare smartphone e TV durante i pasti incasa, mentre sono soprattutto quanti appartengono alle fasce dietà centrali a non staccarsi dai device tecnologici durantepranzi e cene. L'Italia è tra i Paesi con la percentuale più alta(57%) di individui che dichiarano di non utilizzare la tecnologiadurante i pasti, mentre francesi, olandesi e belgi sono quellimeno propensi a rinunciarvi (lo fanno solo il 20%, 27% e 30%rispettivamente).«Benché solo il 46% della Generazione Z (15-20 anni) e il 43% deiMillenials (21-34) in Europa abbiano dichiarato di non fare usodi mezzi tecnologici durante i pasti, sono addirittura di meno(42% e 41%) nelle due fasce successive. La Generazione Silent (65e oltre) è quella più propensa a consumare i pasti senzatecnologia, tuttavia è così solamente per il 52%».Terrie Brennan di Nielsen spiega: "I Millenials hanno la reputazione di rimanere incollati ai device tecnologici, ma sono i più maturi, rispetto ai giovani, afarsi attrarre da smartphone e TV mentre mangiano. Questo è un segnale del fatto che i consumatori di oggistanno rovesciando i preconcetti generazionali e, di fatto, molti  individui delle fasce d'età più mature stanno diventando fruitori assidui di tecnologia".I dati del report mettono altresì in discussione lapolarizzazione giovani/anziani. In Europa le generazioni piùgiovani e quelle più anziane - Generazione Z e Silent -menzionanoi giornali online come la fonte preferita di notizie in ugualemisura (18%). Le fasce di età inferiori (15-20 e 21-34) sono piùvicine alle web TV (16% vs 14%) e ai motori di ricerca (26% vs23%) solamente di poco rispetto agli anziani.Differenze più marcate sono state invece registrate in meritoalla frequentazione dei social media. La Generazione Z (15-20anni) ha citato l'utilizzo dei social sei volte in più (45%)rispetto agli over 65 (8%) come fonti privilegiate per averenotizie. Al contrario, le generazioni più anziane indicanogiornali (38% vs 15%) e riviste (15% vs 7%) due volte tantorispetto ai più giovani.Brennan ha aggiunto: "Fatta eccezione per social media e stampa,le differenze generazionali per ciò che concerne le fonti dinotizie preferite non sono quelle che ci si potrebbe aspettare.Mentre due terzi circa della popolazione europea sopra i 50 sirivolge al mezzo televisivo, anche la metà della generazione Z eil 46% di quella dei Millenials predilige lo stesso mezzo".Benché la generazione Z (20%) preferisca trascorrere il tempolibero giocando con i video game 10 volte in più dellagenerazione Silent (al 2%), non si può tuttavia affermare che iprimi siano ossessionati dalla tecnologia. I più giovani sonoinfatti propensi a passare il tempo libero con la famiglia e gliamici (29%), praticare sport (24%) e leggere (23%), piuttosto chegiocare ai video game o usare i social network.Brennan conclude: "Come le generazioni più mature stannoabbracciando la tecnologia in misura crescente, allo stesso modoun numero considerevole di giovani si sta rivolgendo aipassatempi tradizionali. Nonostante quindi le divergenzegenerazionali, nel momento in cui si affronta il tema delletecnologie, il più delle volte si riscontrano similarità e nondifferenze".