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Musica. Senhit, la voce della nuova Italia che piace all'estero

Angela Calvini sabato 3 dicembre 2016

La cantante italiana di origine eritrea Senhit

Vitalità romagnola, sangue africano e voce da star americana. È questo l’identikit di Senhit, volto della nuova Italia alla conquista del mondo. Il composto pubblico del raffinato Jazz Club Etoile di Parigi non riesce a trattenersi dal ballare travolto dal ritmo crescente di un mix tra funky, pop e dance, divertente ed elegante, ottimamente suonato da una band di livello. Così si presenta questa artista dalla pelle ambrata e il sorriso contagioso, nata a Bologna da genitori eritrei, che sta proponendo nel #Senithlive in giro per l’Europa i brani del suo prossimo disco Hey Buddy in uscita ai primi del 2017.

La curiosità è che a produrre il disco è la casa editrice Panini che ha deciso di investire sulla ragazza come sulle celebri figurine, in quanto «internazionale ma profondamente italiana e familiare come noi» spiega la Presidente dell’azienda Anna Baroni. Ce lo conferma la stessa artista, pronta a partire per altre date in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. «Quarant’anni fa mio padre decise, anche per le condizioni politiche dell’Eritrea, di raggiungere un parente medico a Bologna. Mise su una sua attività e dopo poco lo raggiunse la mamma: io e i miei fratelli siamo nati qui».

Senhit fa parte di quella prima generazione di nuovi italiani orgogliosi di rappresentare il tricolore. «Io non ho mai sentito alcuna discriminazione, né a scuola né sul lavoro. Ho ricevuto una solida educazione dai miei genitori che sono cristiani ortodossi, molto credenti – racconta l’artista –. Mi hanno abituata a capire che esistono mali peggiori, come la guerra che loro hanno vissuto. Ma la società italiana ora è diventata troppo competitiva e stressante e mio padre ha deciso di ritornarsene all’Asmara. Dice che a casa sua la vita è più semplice».

Per Senhit, invece, la cosa più semplice era cantare. La svolta per caso partecipando da ragazzina al Karaoke di Fiorello. Poi arriva il debutto nel musical nel 2001 con Il grande campione, regia di Giuseppe Patroni Griffi con Massimo Ranieri, «un professionista che mi ha insegnato tutto» dice Senhit cui si aprono le porte dei grandi musical internazionali. Prima Il re leone Disney in Germania, e poi Hair, Fame e Rent.

Crede nella sua splendida voce anche Gaetano Curreri che produce il suo primo album, facendole aprire i concerti degli Stadio. Attiva animalista, Senhit sostiene anche la Fondazione Ant Italia onlus per la ricerca sui tumori e nel 2009 ha partecipato ad Amiche per l’Abruzzo all’Arena di Verona e all’Eurosong 2011. «Ma proprio quando sentivo di avere la maturità e l’esperienza giusta, è arrivato il fenomeno usa e getta dei talent a rendere difficile la vita ai professionisti che hanno una lunga gavetta alle spalle» ammette.Una pausa di riflessione e ora la ripartenza. Il produttore Pietro Paravella le ha cucito addosso un album in inglese, Hey Buddy appunto, dalle sonorità decisamente internazionali, grazie alla collaborazione di importanti produttori e autori come Brian Higgins, che ha lavorato con Kyle Minogue e Pet Shop Boys, busbee autore per Pink, e Steve Daly & John Keep che hanno lavorato con Christina Aguilera e Lana Del Rey.

Con questi ultimi Senhit, autrice di molti dei suoi testi, ha scritto la delicata Please stay e la scatenata Don't call me (vedi video) mentre in questi giorni in radio sta passando Living for the weekend, un allegro duetto dance con il rapper italiano Marracash. Il risultato è un insieme coerente di brani godibili e ricchi di positività e adrenalina, che cantano la gioia di vivere: «In un momento come questo voglio proporre un po’ di leggerezza, senza rinunciare alla qualità».