Agorà

Il caso. Sei suore all'Eurovision Festival «ma solo senza velo»

Gigio Rancilio martedì 21 ottobre 2014

A pensarci bene (forse) era inevitabile. Suor Cristina ha fatto scuola. Ora che la vincitrice del talent show The Voice ha un album in uscita in tutto il mondo, il suo esempio non resta isolato tra le religiose.

Alle selezioni maltesi dell’Eurovision Song Contest 2015 – cioè del più importante festival musicale d’Europa e non solo – è arrivato il brano “Love and let go” delle Ekklesia Sisters, un gruppo di sei suore Orsoline. Si chiamano suor Michaela, suor Madeline, suor Monica, suor Rita, suor Claudia e suor Denise.

Come racconta il sito Euromusica.org, suor Michaela si è detta sorpresa del fatto che la loro canzone (scritta e composta di Philip Vella, uno dei più noti cantautori e compositori maltesi) sia stata accettata in concorso. «Il brano parla della nostra esperienza di suore nell’accoglienza dei bambini abbandonati all’asilo nido nella città di Sliema».

E le sei suore, come stanno vivendo questa avventura musicale? «All’inizio pensavamo che fosse sciocco per delle suore andare all’Eurovision, ma poi ci siamo dette: perché no? Lo stiamo facendo per la Chiesa e per i bambini che aiutiamo». Le sei religiose hanno lavorato al brano nei ritagli di tempo. Ieri hanno passato le selezioni e sono entrate tra i 20 semifinalisti. Il prossimo «esame» per loro sarà il 21 e 22 novembre al Malta Song for Europe che deciderà la canzone che andrà alla finale di Vienna dell’Eurovision Song Contest 2015.

L’informatissimo sito Euromusica ricorda che «è il secondo caso di religiosi ad una selezione nazionale per Eurovision Song Contest: nel 2012 a quella tedesca si presentò un gruppo di tre sacerdoti denominata Die Priester che con Mojca Erdmann presentarono un brano ispirato ad una preghiera». In ogni caso, questa è la prima volta che si presentano in gara delle suore.

Se pensate che questo popolarissimo Festival, seguito da centinaia di milioni di persone in mezzo mondo (dal Canada a Israele, passando per tutta l’Europa e una bella fetta dell’ex Unione Sovietica) ami particolarmente i religiosi canterini, vi sbagliate di grosso. Se le sei suore maltesi dovesse vincere la selezione maltese, per loro si presenterà un bel problema. Il regolamento della rassegna eurovisiva infatti, «vieta qualsiasi riferimento non solo alla politica ma anche direttamente alle religioni». Quindi, se vincessero la possibilità di esibirsi all’Eurovision Song Contest, dovrebbero cambiare nome e presentarsi sul palco senza l’abito religioso. Lo stesso potrebbe accadere anche a suor Cristina se accettasse di partecipare (come si vocifera le abbiano offerto) in qualità di ospite alla manifestazione.