Agorà

La prima serata. Tiziano Ferro emoziona con Tenco. Sul palco gli angeli di Rigopiano

Angela Calvini mercoledì 8 febbraio 2017

Tiziano Ferro sul palco di Sanremo canta Tenco (Ansa)

Un senso di colpa lungo 50 anni per la morte di Luigi Tenco a Sanremo. Ma ci pensa Carlo Conti a sciogliere il nodo a modo suo: è Tiziano Ferro, “tale e quale” in bianco e nero, a diventare Tenco per una notte. “Mi sono innamorato di te”, signori e signore ecco a voi il Festival anno 1962.

Cambia il palco, l’Ariston dalla scenografia ipertecnologica non è il Casinò fiorito di Nilla Pizzi, ma il rito resta sempre quello, rinnovato ma immutabile. A volte anche le canzoni: vogliamo parlare dell’”amore amore amore mio” di Elodie studiato a tavolino con Emma (e Maria?) per i gradini più alti del podio?. Nel Sanremo più Sanremo che non si può, anche la De Filippi si deve adeguare. La personalità di madame Mediaset è forte, la conduzione alla pari con Carlo il factotum all’inizio stenta a ingranare, ma ci pensa l’ingresso degli “angeli di Rigopiano” e degli uomini e donne impegnati nel soccorsi ai terremotati del centroitalia a sciogliere le parole e i cuori. L’Italia reale sale sul palco, standing ovation.

Sono questi i momenti che danno senso al lunapark festivaliero, come pure l’entrata dell’”alfiere della Repubblica” Giorgio Armillis, il 15enne simbolo della lotta al bullismo.

È filato via “il festival delle larghe intese”, al via ieri sera, come scherza Maurizio Crozza. La sua attesa copertina, collegato prudentemente da Milano (“Sto a 270 km di distanza, non vengo a farmi tirare la roba dal pubblico” dice ricordando il precedente della contestazione all’Ariston nel 2013) , si è consumata in un monologo a sfondo politico tratto dal suo repertorio. La parodia di Renzi, le battute su Salvini (“è pagato dall’Europa per dirci che dobbiamo uscire dall’Europa”) e la Raggi, si concludono con un invito a pagare le tasse: “italiani, se vogliamo fare la vera beneficenza, andiamo dal commercialista”. Fanno più ridere però Ubaldo Pantani imitando Bob Dylan e la Cortellesi e Albanese, pur se in promozione del film..

Poi la gara continua, con i picchi di emozione che sa dare solo Fiorella Mannoia con la sua appassionata benedizione alla vita per chiudere con il bel brano contro la violenza in famiglia di Ermal Meta. A fine serata le eliminatorie decretano i tre Campioni a rischio che dovranno giocarsi il ripescaggio giovedì: Ron, Clementino e Giusy Ferreri.