Agorà

FESTIVAL. Sanremo, dopo il trionfo di Vecchioni la Rai punta a un Morandi-bis

lunedì 21 febbraio 2011
Al grido di "Stiamo uniti", la squadra di Gianni Morandi è riuscita a portare a casa il risultato. E a caldo propone il suo successore: Massimo Ranieri. "Potrebbe fare un bel Festival perché ha le mie stesse caratteristiche di conoscenza della musica e dell'ambiente. Proseguirebbe su questa scia del miglioramento della qualità delle canzoni in gara", dice Gianni dopo la finale. Ma un Morandi bis sembra invece essere all'ordine del giorno, perlomeno su Rai1.Il suo festival ha avuto un  ascolto medio di 11.492.000 telespettatori, pari al 48,20% di share. Il Capitano, il direttore artistico Gianmarco Mazzi (ufficialmente confermato anche per l'anno prossimo) e i vertici Rai speravano di non scendere rispetto all'anno scorso. A sorpresa, lo ha superato, anche se di poco: la Clerici aveva ottenuto una media di 10.994.000 spettatori, con il 48,14% di share.Non c'è da stupirsi, quindi, se il direttore di Rai1 Mauro Mazza nella conferenza stampa finale all'Ariston lancia un amo al coraggioso timoniere dell'edizione 2011: "Grazie Gianni, ti romperemo ancora le scatole", dice citando quindi il suo '"impegno", "generosità" e "carisma". "Senza di lui - aggiunge - non sarebbe stato questo Festival. Da domani cercheremo una forma di coinvolgimento per il prossimo anno. La continuità di una cosa buona passa per le persone che hanno incarnato questo sogno".Dichiarazioni che sembrano stupire il modesto, e stanco, Morandi. Ma Mazza conferma: "Non era una battuta, comunque ne parleremo nei prossimi giorni". 'PierGiannì chiarisce: "Io non sono un presentatore. Non sono neanche capace. Sono un cantante che ha voluto dare un contributo a costruire questo Sanremo". Magari, dopo la vittoria di Vecchioni, all'Ariston ci tornerà come concorrente. Chissà. La Rai è orgogliosa di questo festival. I suoi vertici ne hanno tessuto le lodi fin dopo l'esibizione di Roberto Benigni nella serata dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia, la più vista della settimana con 15.398.000 spettatori e il 50.23% di share. "Del festival 2011 - sottolinea Mazza oggi - resta la qualità delle canzoni, oggettivamente alta. Tutte le componenti che hanno partecipato al voto si sono trovate d'accordo, non è consueto a Sanremo. È la conferma che quando c'è la qualità, anche il televoto si esprime nella stessa direzione del voto competente o esperto". "Ci sono stati momenti di dialettica anche vivace - aggiunge - ma tutto porta all'unificazione, a un'unita superiore. È stato un mosaico ben riuscito. E gli ascolti confortano la scelta fatta".A un mese dall'anniversario dell'Unità d'Italia, il festival forse per la prima volta dopo decenni, ha avuto una funzione di collante, in un Paese diviso da polemiche, crisi economica e profonde incertezze sul suo futuro. "È stato un festival che ha unito l'Italia, ogni sera c'era qualche elemento di unione", proclama il vincitore Roberto Vecchioni. A parte le due bellezze, Belen ed Elisabetta, che hanno attirato l'attenzione dei media per le loro performance e i loro partner, a sparigliare le carte in scena sono stati i bravissimi Luca e Paolo, che nella loro breve parentesi in Rai hanno dato un contributo fondamentale. Peccato che abbiano un contratto che li lega ancora a Mediaset per i prossimi 6 anni. La coppia rimanda elegantemente al mittente i complimenti di chi parla di satira bipartisan: "Possibile che in questo paese non si possa dire una cosa senza dover essere bipartisan?", ha urlato Luca alla finale ai vertici Rai schierati in prima fila. Le Iene hanno persino convinto Antonio Verro. Il consigliere Rai ha buttato acqua sul fuoco della polemica sui loro interventi dopo averli accusati di fare una satira da tv commerciale, e oggi li invita persino a cena. E precisa: "Sbaglia chi pensa che in futuro l'umorismo di Luca e Paolo non possa trovare un suo spazio all'interno delle trasmissioni del servizio pubblico". Ricucito lo 'strappò con Luca e Paolo, il consigliere Verro non chiude la questione della direzione artistica, annunciando che sarà sul tavolo del prossimo consiglio.