Agorà

MUSICA. Sanremo finisce anche in tribunale: verifiche sui contratti di Bonolis e Benigni

lunedì 16 febbraio 2009
Con un esposto urgente, inviato alle Procure della Repubblica di Sanremo e di Roma e alla Corte dei Conti, il Codacons ha chiesto il sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Paolo Bonolis e con Roberto Benigni, relativamente al Festival di Sanremo 2009. Il milione di euro percepito da Bonolis per la conduzione e la direzione artistica della kermesse "è ormai assodato - spiega l'associazione -. Ciò che non è chiaro, invece, è il compenso riconosciuto dalla Rai a Roberto Benigni". Pur di averlo sul palco dell'Ariston la Rai, secondo le indiscrezioni, avrebbe ceduto i diritti delle partecipazioni del comico sulla tv di Stato da sfruttare per l'home video. Diritti valutati in 350 mila euro, ma che per alcuni potrebbero arrivare addirittura a 2 milioni di euro. Canone «a rischio». "Abbiamo chiesto oggi alle Procure di Roma e Sanremo e alla Corte dei Conti di acquisire e analizzare tutte le clausole contenute nei contratti dei due artisti e relativi al Festival - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - al fine di verificare se possano essere configurabili o meno sprechi di risorse pubbliche a danno della collettività. La Rai, infatti, è un servizio pubblico finanziato attraverso il canone pagato dai cittadini, e la gestione del suo patrimonio deve essere accorta e rispettosa degli utenti, e non può mai giustificare sprechi e compensi eccessivi agli artisti". "È dovere" del Codacons accertare se i soldi del canone "vengano utilizzati impropriamente. Il Consiglio di Stato ha imposto al Codacons il dovere di verificare qualsiasi spesa della Rai che possa influire sul canone che pagano gli utenti". Se contratti illegittimi «nessun compenso». Il Codacons ha chiesto quindi alle Procure di Roma e Sanremo e alla Corte dei Conti di procedere, se necessario, al sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Benigni e Bonolis, "al fine di non consentirne l'esecuzione e quindi la successiva irreversibilità di eventuali danni pubblici. I due artisti ora rischiano di lavorare gratis se la magistratura dovesse ritenere i loro contratti illegittimi". Del Noce: «Polemiche pretestuose». "Pretestuose e fuori luogo". Così il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, nella conferenza stampa di apertura del Festival numero 59, ha definito le polemiche sul compenso di 1 milione di euro a Paolo Bonolis, auspicando al tempo stesso alti ascolti e un rilancio della manifestazione. "Sono rimasto stupito - ha detto Del Noce -  perchè se ripercorriamo gli anni precedenti, Panariello nel 2006, Baudo l'anno scorso, abbiamo avuto compensi che sono in linea, se non superiori, con quello di Bonolis. Non vedo nulla di strano nella vicenda. Gli accordi con il comune li abbiamo sottoscritti con costi invariati che si ripercuotono sul festival". Il Festival - ha aggiunto - rimane un evento nazional-popolare ma anche un business: "ci lavorano non meno di 2 mila persone. Tutto si riflette sul risultato del'azienda su questo festival. Bisogna parlare anche dell'impegno di Bonolis. Se uno pensa che è arrivato stamattina e va via sabato sera, sbaglia. Lavorare per un festival con la scelta degli ospiti, la responsabilità di far quadrare i conti, è un lavoro che richiede mesi. La prima riunione con lui la abbiamo fatta in giugno.Il tempo passa velocemente. Questo tipo di polemica mi sembra pretestuosa e fuori luogo. Allora apriamola a tutto il settore spettacolo. Non vedo parlare del compenso dei calciatori che sono inquadrati come lavoratori dipendenti. Qui sembra ci si accanisca su una situazione molto definibile senza tener conto del quadro generale".