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Musica. Sanremo 2024, Amadeus: «Ho scelto tra 400 canzoni. I nomi il 3 dicembre»

Angela Calvini venerdì 24 novembre 2023

Amadeus all'ultimo Sanremo

“Siamo al punto più caldo, si stanno chiudendo sia la parte musicale, sia quella artistica del Festival. E domenica 3 dicembre nel tg delle 13.30 daremo i nomi dei cantanti protagonisti della 74ma edizione del Festival di Sanremo”. Questo l’annuncio di Amadeus a Milano durante l’incontro “Il Sanremo che verrà: Amadeus racconta il prossimo Festival” nell’ambito nel Milano Music Week, intervistato dalla giornalista Marta Cagnola di Radio 24. Una valanga le canzoni arrivate fra cui scegliere per Amadeus: “Abbiamo superato le 400 proposte tra i big in gara, più di 1000 tra Sanremo giovani e Area Sanremo. Io ascolto tutto, è la parte divertente ma anche quella di maggiore responsabilità. Dal primo anno io sono partito dalla musica, per me Sanremo è la musica in gara. Tutto il resto sta lievitando”. Sui criteri di selezione il direttore artistico del Festival spiega che “sono arrivato ad almeno 50 canzoni quest’anno che mi piacciono, il problema non è chi portare a Sanremo, ma chi togliere. È faticoso, difficile. Ne arrivano ancora di canzoni questo è l’ultimo week end poi si chiude”. Il metodo Amadeus qual è? “Le canzoni le ascolto da mattina a sera, nei viaggi in auto – dice -. Ho le mie tattiche, la strategia date dalla radio che ho fatto per tanti anni. Immagino se andrà alla radio piacerà? Io ho il gusto pop, le canzoni devono funzionare sulle radio e in streaming”.

La prima notizia è la conduzione di Prima Festival: “E uno spazio importante, che è diventato sempre più giovane come il festival ho scelto 4 nomi, 2 mie carissime amiche da tanti anni, Paola e Chiara, e due inviati fortissimi Mattia Stanga e Daniele Cabras star sui social che mi ha fatto scoprire mio figlio. I social sono un serbatoio pazzesco per la musica, guardo tutto con attenzione”. Altra novità cambiano le giurie, quest’anno arriva il voto delle radio che sostituirà la Giuria demoscopica, mentre resteranno giuria sala stampa e web e televoto. “Ho voluto che le radio fossero almeno 100 perché il voto deve essere vasto – aggiunge -. La radio resta perché è immediatezza, trasmettono tutti i brani del Festival cosa che non era mai accaduta. E’ aumentato anche il web negli anni, una forza che penetra con immediatezza”. Ospiti stranieri? “I miei superospiti sono i cantanti in gara. Se un cantante vuole venire a Sanremo deve venire in gara – conferma -. Quest’anno non ci saranno superospiti italiani, ma i miei superospiti in gara che sono fortissimi. Gli stranieri? Non sono necessari, se i costi ragionevoli e le cose combaciano va bene, ma non più di due. Ho chiesto a Marco Mengoni di essere mio compagno di avventura nella prima serata, naturale che diventerà un superospite musicale, canterà “Due vite” e un medley musicale”.

Alla Milano Music Week è nata una polemica sui testi sessisti di alcuni rapper e trapper in questo periodo. “Io non mai censurato nessun testo – Spiega - Quello che accade, la violenza quotidiana che leggiamo e vediamo in tv, ci deve far fare una riflessione a tutti, ci vuole un senso di responsabilità generale, dalle istituzioni, alla musica e alle famiglie dobbiamo dare un esempio, bisogna educare dalle scuole. La violenza sulle donne non è né di destra né di sinistra, la politica non c’entra bensì la sensibilità e il buonsenso d ognuno di noi. Questo va portato nella musica, ma non possiamo puntare il dito contro qualcuno non è la maniera migliore. Conosco il trap e il rap non è tutto cosi, ci sono delle proteste, del disagio che viene urlato attraverso la musica. Ma non giustifica la violenza sulle donne: anche a loro dico: abbiate un po’ di sensibilità, la protesta va bene, ma la violenza no”. Il rapporto con la Rai oggi com’è? “All’azienda ho chiesto sempre di fidarsi di me e di lasciarmi completa autonomia. Ho sempre trovato appoggio dai vertici Rai, lavoro in totale serenità in questo momento, non c’è nessuna interferenza, sono felicissimo. Poi le polemiche ci sono sempre, ma sono strumentalizzate. Fare il direttore artistico senza condurre? No assolutamente, la macchina la devo guidare io”.