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MUSICA E LITURGIA. Sacra, cercansi nuovi talenti

Virgilio Celletti sabato 10 marzo 2012
​Che la Chiesa instauri un rapporto con la musica contemporanea è certamente una novità, ma ha un  presupposto, anzi un fondamento inequivocabile nell’affermazione del Concilio Vaticano II che la musica è parte integrante della liturgia. Lo ha premesso il cardinale Gianfranco Ravasi annunciando il concorso internazionale di composizione per un opera di musica sacra che il Pontificio Consiglio della Cultura, il dicastero della Santa Sede da lui presieduto, indice insieme alla Sagra Umbra, una delle più antiche rassegne musicali d’Europa da 75 anni apprezzata per il prestigio storico e i contenuti spirituali. «Liturgia e musica – ha detto il Cardinale – sono profondamente intrecciate e nostro compito è di salvare un autentico patrimonio, ma anche di dialogare con la contemporaneità».Il concorso è nato all’indomani del convegno "Musica e fede" che inaugurò l’edizione 2011 della Sagra Musicale Umbra, ed ha come scopo proprio l’arricchimento del patrimonio musicale della liturgia con un risvolto di grande respiro nel suo collegamento con l’"Anno della fede" che coinvolgerà in ottobre tutto il mondo cattolico. Proprio in quest’ottica il Cardinale Ravasi ha suggerito come testo su cui i musicisti si confronteranno il Simbolo degli Apostoli, uno dei cardini della tradizione cristiana, magistralmente commentato dall’allora cardinale Ratzinger nel suo libro Introduzione al cristianesimo.Intitolato a Francesco Siciliani, per cinquant’anni infaticabile organizzatore della Sagra, il premio sarà assegnato su decisione di una giuria internazionale presieduta dal compositore Giya Kancheli, noto per la profonda spiritualità della sua opera. Sarà affiancato da Alberto Batisti, direttore artistico della Sagra, da Marcello Filotei, segretario artistico del concorso, e da tre illustri direttori di coro, il maestro della Cappella Sistina don Massimo Palombella, Filippo Maria Bressan, fondatore dell’Athestis Chorus e già direttore del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, e Gary Graden, direttore del Coro della Chiesa di St. Jacob a Stoccolma.Batisti ha auspicato che dal Premio "Francesco Siciliani" possa giungere un contributo artistico in grado di superare la semplice dimensione devozionale ed elevarsi alla dignità del rito, secondo l’indicazione che proviene dal titolo scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la sua antologia di scritti musicali Cantate a Dio con arte. Filotei ha notato che il concorso s’inserisce in un momento storico particolare: da una parte ci sono i nostalgici  dei bei tempi andati, dall’altra i fautori del moderno a oltranza. Il concorso ha lo scopo di avviare un processo teso a favorire lo sviluppo d’una musica d’arte liturgica in grado di mediare tra antico e moderno.Le partiture dovranno essere inviate entro il 20 luglio, e i tre brani finalisti verranno eseguiti il 14 settembre nella basilica di San Pietro a Perugia proprio dal coro svedese diretto da Graden. Concluso l’ascolto, la giuria proclamerà il vincitore.