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Archeologia. Roma, a piazza Pitagora torna alla luce il mausoleo della Salaria Vetus

Redazione Agorà mercoledì 19 ottobre 2022

Gli scavi in piazza Pitagora

Un tratto di una strada romana basolata, verosimilmente pertinente alla via Salaria Vetus, e una tomba romana sono venuti alla luce a piazza Pitagora, nel quartiere Parioli, durante le indagini archeologiche condotte sotto la direzione della Soprintendenza Speciale di Roma nell'ambito dei lavori per la realizzazione di una nuova linea in cavo interrato. Durante le indagini archeologiche sono emersi i resti di un monumento funerario di età imperiale con più fasi d'uso: nella tomba, probabilmente rimaneggiata in antico, sono stati trovate due lucerne della prima metà del III secolo dopo Cristo e pochi frammenti ossei. I rinvenimenti sono avvenuti tra 1 e 1,50 metri al di sotto dall'attuale piano stradale.

Gli scavi, con la direzione scientifica di Fabrizio Santi, archeologo della Soprintendenza Speciale di Roma e condotti sul campo dagli archeologi Cesare Baglieri, Angela Conti e Viviana Petraroli della Tethys srl, sono ancora in corso di svolgimento e finalizzati alla corretta individuazione dei reperti antichi, alla loro tutela e a raccogliere dati e informazioni scientifiche, permettendo la prosecuzione dell'opera il più rapidamente possibile. La strada basolata, individuata per una lunghezza di circa 4 metri, è larga 4 metri e presenta ai lati parte delle originarie crepidini (marciapiedi). È orientata approssimativamente lungo la direttrice dell'odierna via Bertoloni. Il monumento funerario, tipico della cosiddetta Salaria Vetus così come delle grandi vie consolari, si affacciava direttamente sulla strada lungo il suo lato orientale. «Gli studiosi moderni hanno a lungo dibattuto sul percorso della Salaria Vetus: c'è chi ipotizza - spiega Fabrizio Santi - che, costeggiando la collina dei Parioli in direzione della via Flaminia, proseguisse fino al Tevere, altri invece ritengono che, all'altezza dell'attuale viale Rossini all'incrocio con via de Cavalieri, piegasse verso l'antico centro latino di Antemnæ, l'attuale Monte Antenne. Questo rinvenimento è importante proprio perché ci aiuta a gettare luce sul tracciato di questa via romana».

Già nel IV secolo il calendario liturgico Depositio Martirum ricorda Sant'Ermete sepolto nel cimitero di Bassilla lungo la Salaria Vetus e soltanto nelle fonti della tarda antichità e medioevali viene menzionata questa via, da non confondersi con la Salaria vera e propria. Ma si tratta senz'altro di una strada più antica, attestata in epoca più tarda per la presenza, lungo il suo percorso, di importanti complessi catacombali.