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Televisione. Anzaldi: «Via la cronaca nera dalla Rai»

Arturo Celletti mercoledì 25 maggio 2016
Torna di attualità la questione della cronaca nera in televisione. Dopo le promesse della Rai di salvaguardare almeno le fasce protette, che però si sono realizzate solo per la domenica pomeriggio, torna a chiedere risposte Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissione di vigilanza della Rai. “L’interrogativo posto da Maurizio Costanzo è sacrosanto e meriterebbe spiegazioni da parte della Rai: perché la cronaca nera è stata eliminata solo dalla domenica pomeriggio e non anche dai contenitori settimanali? La fascia protetta dalle 16 alle 19 vale per tutti i giorni, non solo per i weekend”. Risponde così Michele Anzaldi alla richiesta di commentare quanto ha dichiarato Maurizio Costanzo in un’intervista al Giornale. Il conduttore tv, rispondendo sull’altolà alla cronaca nera a Domenica In, ha detto: “È stato un invito di Anzaldi, un renziano del Pd. Noi a Domenica In l'abbiamo tolta perché siamo in fascia protetta. Però vedo che alla Vita in Diretta di Cristina Parodi e Marco Liorni si continua a fare: e mi sembra un controsenso”. Onorevole Anzaldi, crede che la Rai non abbia fatto abbastanza sulla cronaca nera? “Mi rimetto a quanto prevedono i regolamenti in difesa dei minori e alla sensibilità già dimostrata dal direttore generale Campo Dall’Orto. Se tuteliamo la fascia protetta della domenica, perché non dovremmo farlo anche con La Vita in diretta? Tutti hanno accolto positivamente la novità su Domenica In, a partire dai consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini. Forse anche l’Agcom, nell’ambito della corretta applicazione delle norme sulla tutela dei minori, potrebbe dare indirizzi precisi al servizio pubblico. Peraltro, come confermano i dati auditel e come spiega anche Costanzo, non è vero che eliminare la nera dal pomeriggio faccia diminuire l’interesse dei telespettatori”. A cosa si riferisce? “Domenica In ha continuato a ottenere buoni ascolti e lo stesso Costanzo spiega che il suo talk, affrontando temi leggeri e non di speculazione sulla nera, ha visto crescere i telespettatori. Alla Rai, che ora potrà contare anche sulle risorse certe del canone in bolletta e del recupero dell’evasione, non mancano professionalità e creatività per dare una vera inversione di rotta sul proliferare della nera a tutte le ore e in tutte le trasmissioni. Lo sta già iniziando a fare, vedremo se sarà in grado di proseguire, dimostrando concretamente la differenza che c’è tra un servizio pubblico pagato da due miliardi del canone degli italiani e la concorrenza privata”.