Agorà

Quando una fiction racconta la famiglia

di Andrea Fagioli martedì 29 marzo 2016
Persino i pigiami, per non parlare dei cognomi (Piccardo e Spinelli), danno l’idea delle due famiglie che si contrappongono in Come fai sbagli, la nuova fiction in onda la domenica sera su Rai 1, la terza di fila del genere “family” dopo È arrivata la felicità e Tutto può succedere. Regole e obbedienza, da una parte; dialogo e fiducia reciproca, dall’altra. Ma nei rapporti con i figli le differenze non sono poi così marcate. Anche perché, in ogni caso, “come fai sbagli”. Si dice che tutti sanno come si educano i figli, tranne i genitori. I Piccardo sono regolarmente sposati e hanno tre figli. Marito e moglie sono convinti che la personalità va forgiata così come una camicia va stirata. I figli ne sono meno convinti, soprattutto il maschio, il più grande, l’adolescente. Gli Spinelli sono una famiglia allargata con una figlia, anche lei adolescente, da un primo matrimonio della madre e un maschio impertinente di nove anni della nuova coppia. Vivono gli uni accanto agli altri nella stessa strada, ma sono agli antipodi. I Piccardo si coricano con pigiama classico e vestaglia. Gli Spinelli vanno a letto con t-shirt e pantaloni a quadri. Ad accomunarli è la continua ricerca del modello educativo perfetto. Ma anche una comune incertezza e tante fobie, che i Piccardo cercano di mascherare, mentre gli Spinelli manifestano apertamente. Insomma, pur essendo molto diversi, sono genitori che cadono di frequente negli stessi errori. A scombinare il tutto saranno i figli simpatizzando tra loro (ma forse anche la nuova coppia arrivata nel quartiere alla fine della puntata di domenica scorsa). Mentre la simpatia a pelle dei telespettatori non può che andare agli Spinelli. Segno anche di un eccessivo schematismo nel narrare una storia che ha comunque i toni divertenti della commedia e che cerca, pur con qualche banalità, di raccontare, attraverso la famiglia, la società di oggi. Ispirata a una serie francese, la fiction di Rai 1 ci racconta, almeno per il momento, famiglie in cui in fondo ci si vuole bene. Si sbaglia, si litiga, ma si chiede anche perdono. Non è poco. Ci sono persino gli scout e una volta tanto, sia pure in modo un po’ semplicistico, qualche accenno alla religione, che per altre fiction sembra proprio non esistere nella vita delle persone e della società che si vuole rappresentare. © RIPRODUZIONE RISERVATA schermaglie