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Televisione. Via la pubblicità. La svolta di Rai YoYo

GIACOMO GAMBASSI sabato 23 aprile 2016
 «Siamo pronti». Sulla scrivania il direttore di Rai Ragazzi, Massimo Liofredi, ha i prospetti dei palinsesti della “svolta”. Sono quelli che andranno in onda da domenica 1° maggio su Rai YoYo quando verrà abolita la pubblicità. Niente più spot nel canale tematico dedicato ai più piccoli dalla tv di Stato. Sarà la prima stazione della televisione italiana a cancellare completamente i “consigli per gli acquisti”. «Si tratta di un’opportunità – spiega Liofredi – e in questi mesi abbiamo messo a punto una programmazione adeguata». Lo stop alla pubblicità è stato deciso dai nuovi vertici aziendali, a cominciare dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. In realtà la “rivoluzione” era prevista dal Contratto di servizio 2013-2015 che, però, non è mai entrato in vigore. Nel testo si stabiliva che i canali Rai per ragazzi non avessero «in alcun caso comunicazioni commerciali». Il Contratto era, a dire in vero, penalizzante – soprattutto in alcune indicazioni – per viale Mazzini e, nonostante il pressing della Commissione parlamentare di vigilanza, non era stato recepito anche per l’opposizione dei precedenti manager della tv di Stato. Con la riforma Rai voluta dal governo Renzi e con la scelta dell’esecutivo di legare il canone alla bolletta dell’energia elettrica, Campo Dall’Orto ha fatto propria quella disposizione rimasta sulla carta e l’ha declinata nel concreto. Era anche un auspicio del premier.La cancellazione degli spot da Rai YoYo si tradurrà in una perdita secca di almeno 17 milioni di euro all’anno per viale Mazzini. A tanto ammonta la raccolta pubblicitaria del canale pre-scolare che è leader di ascolti fra le 23 stazioni italiane per ragazzi. E, se sommiamo anche gli spot di Rai Gulp, il totale dei ricavi sale a 22 milioni. «In questi anni – sottolinea Liofredi – la rete ha dato un significativo contributo all’azienda anche in termini di entrate. Siamo un fiore all’occhiello ». Le emittenti concorrenti si fregano già le mani: l’intento è di spartirsi gli introiti lasciati liberi da Rai YoYo. Se l’intero mercato degli spot destinati alla tv per ragazzi supera i 110 milioni di euro, la fetta che finiva nelle mani del canale di viale Mazzini rappresenta un segmento di tutto rispetto. Un regalo alle altre stazioni? «È un segno di sensibilità verso gli spettatori da parte del servizio pubblico», sostiene il direttore. Però aggiunge: «Andrebbe rivista la presenza della pubblicità su tutti i canali per bambini e preadolescenti. Se un’inserzione commerciale è considerata non salutare per un piccolo spettatore che guarda Rai YoYo, lo è anche per chi si sintonizza su reti alternative alla nostra». Non è un caso che il Movimento 5 Stelle abbia annunciato una proposta di legge che vieti le réclame in ogni programma per ragazzi.La fine della pubblicità all’interno del canale Rai non dovrebbe avere ripercussioni sulle risorse a disposizione della rete. «Gli attuali vertici – osserva Liofredi – sono attenti al prodotto. E una parte dei maggiori proventi che deriveranno dalla lotta all’evasione del canone sarà destinata proprio a Rai YoYo». Gli spot coprivano un’ora e mezzo di palinsesto giornaliero che adesso dovrà essere riempito. «Abbiamo già previsto di riservare i nuovi spazi alle produzioni italiane – annuncia il responsabile –. Vogliamo che la nostra rete favorisca il made in Italy». Già oggi la Rai investe almeno 20 milioni di euro all’anno su titoli nazionali per ragazzi. E il 40% della programmazione di Rai YoYo è realizzata “in casa”, negli studi di Torino: si va da Le storie di Gipo a Buonanotte con le favole passando per Buongiorno con YoYo e La posta di YoYo, cui si aggiungono i classici Melevisione e Albero azzurro che hanno avuto un restyling.Rai YoYo è una “perla” del servizio pubblico che ha nei cartoni animati Peppa Pig e Masha e Orso le sue icone (e le sue miniere d’oro). Dal 2010 a oggi gli ascolti sono quadruplicati. È il quarto canale più seguito fra tutti quelli della Rai e oscilla fra il settimo e l’ottavo posto nella classifica delle reti nazionali. L’audience giornaliero si attesta sui 150mila spettatori (con uno share medio del 1,3%) ma raggiunge picchi quotidiani di quasi 400mila spettatori fra le 19 e le 21. Non solo. Rai YoYo è la rete tematica più amata da chi ha fra i 4 e i 7 anni, ma anche dai genitori che hanno dai 25 ai 54 anni. Una «stazione per bambini e famiglie », la definisce Liofredi.A febbraio i programmi per under 10 più visti in tutte le reti sono stati proposti in gran parte da Rai YoYo: al mattino Le storie di Gipo, dalle 18 alle 21 La casa di Topolino e nel dopocena Peppa Pig. Record di spettatori anche per Sofia la principessa (508mila) e Minnie Toons (369mila). Nel 2014 la stazione ha vinto l’Eutelsat Tv Award come migliore canale europeo per bambini. «Quale effetto avrà la soppressione della pubblicità ? – conclude il direttore –. Sono convinto che voleremo negli ascolti e non registreremo alcun calo. Inoltre fa piacere che la nostra rete sia una sorta di apripista per la nuova Rai». Che nel prossimo futuro potrebbe cancellare gli spot anche da Rai Storia e da Rai 5.