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Teatro. Gigi Proietti: «I miei Tre Moschettieri insegnano ai giovani cos'è un ideale»

Angela Calvini mercoledì 24 febbraio 2016

«Ho sempre cercato di capire cosa fosse la "guasconeria" e cosa rappresentasse. Quando interpretai Cyrano de Bergérac capii che essa esprimeva il gusto di avere degli idaeali e di cercare di essere migliori». Questo è il motivo per cui Gigi Proietti ha accettato di dirigere il secondo episodio de I Tre Moschettieri, la coinvolgente maratona teatrale in scena al Teatro Astra di Torino. «Ritengo che il testo di Dumas sia ancora da consigliare ai giovani» dice il regista. Dopo il tutto esaurito della prima puntata firmata da Beppe Navello, direttore della Fondazione Teatro Piemonte Europa che produce lo spettacolo, il capitolo diretto da Proietti sarà in scena dal 27 febbraio al 4 marzo raccontando l’amore di D’Artagnan per Costanza nel bel mezzo di misteriosi intrighi di corte. Il celebre romanzo d’appendice di Alexandre Dumas, riadattato dalle penne di Aldo Trionfo, Ghigo De Chiara, Aldo Nicolaj, Ettore Capriolo, Renato Nicolini diventa uno sceneggiato in 8 puntate sino al primo maggio diretto da Beppe Navello, Gigi Proietti, Ugo Gregoretti, Piero Maccarinelli, Emiliano Bronzino, Myriam Tanat, Andrea Baracco e Robert Talarczyk.

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Un’operazione kolossal con 50 attori giovani usciti dalle migliori scuole di teatro, un vero “serial teatrale” in 8 puntate ognuna affidata a un regista diverso, 7 repliche per capitolo, per un totale di 56 serate.Per i dettagli http://fondazionetpe.it/