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Archeologia. Pompei, ritrovata una tartaruga ancora col suo uovo

Redazione Agorà venerdì 24 giugno 2022

La tartaruga di terra ritrovata a Pompei

Una tartaruga di terra in notevole stato di conservazione con la testa, coda e zampe intatte e soprattutto un uovo mai deposto: è l'ultima sorpresa in ordine di tempo di Pompei. Gli archeologi l'hanno trovata a mezzo metro di profondità sotto il pavimento in terra battuta di una bottega della centrale Via dell'Abbondanza, dove una ricerca condivisa tra l'Università Orientale di Napoli, la Freie Universität di Berlino e l'università di Oxford sta indagando i resti di una casa di lusso che dopo il terremoto del 62
d.C. fu demolita e annessa alle Terme Stabiane.

Secondo il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, il ritrovamento "apre una finestra sugli ultimi anni di vita della città", quelli tra il terremoto e l'eruzione, "nei quali l'intera Pompei si era trasformata in un grande, pulsante, cantiere edilizio". In
questa situazione cambia l'ecosistema della cittadina, sottolinea il direttore, con animali selvatici che trovano il loro spazio nei locali in lavorazione o in botteghe come questa, in pieno centro. La testuggine si era evidentemente introdotta nella taberna "e lì, in un angolo protetto, si era scavata una tana dove deporre il suo uovo", fa notare l'antropologa Valeria Amoretti, "cosa che non le è riuscita e che potrebbe averne causato la morte".

La tartaruga trovata a Pompei - Ansa / Marco Giglio / Università Orientale Napoli

Intanto stanno tornando alla luce pavimenti e decorazioni della magnifica casa che in origine occupava quegli spazi. Una dimora
di assoluto pregio, sottolineano Marco Giglio dell'Orientale e Monika Trumper dell'Università di Berlino, che tra saloni e cortili si estendeva per oltre 900 metri quadrati in un quartiere centralissimo della città. Con tappeti di mosaico che per la loro complessità e bellezza, fanno notare i professori, possono essere paragonati a quelli della Villa dei Misteri o della Casa di Cerere, resi preziosi da disegni raffinati e rari che in alcuni casi riproducono le meraviglie dell'architettura romana, come il lungo acquedotto apparso sul pavimento del tablinio.

Lo scavo dei mosaici a Pompei - Ansa / Marco Giglio / Università Orientale Napoli

È al momento un mistero perché, 150 anni dopo la sua costruzione, questa splendida dimora sia stata rasa al suolo. Forse il
terremoto l'aveva danneggiata al punto da renderne poco conveniente la ristrutturazione; o forse, com'è documentato in
altre situazioni a Pompei, la paura vissuta con il terremoto ha convinto i proprietari a trasferirsi in una situazione ritenuta
più sicura. Senza contare che la famiglia che l'aveva fondata poteva nel frattempo essere decaduta. Certamente la proprietà, complice i prezzi del mercato immobiliare crollati dopo il terremoto, passò all'amministrazione cittadina che lo mise a disposizione delle terme sulle quali si decise di investire costruendo una nuova grande piscina dotata di acqua corrente, scenografici ninfei, ambienti per l'epoca moderni e ad alto tasso tecnologico. Presto sarebbe stato coperto tutto da uno strato di cenere.

Le Terme Stabiane a Pompei - Ansa / Marco Giglio / Università Orientale Napoli