Agorà

Sport. Parigi sfida Roma per le Olimpiadi del 2024

Giulia Antinori lunedì 13 aprile 2015

Ora la strada per avere le Olimpiadi a Roma si è fatta un po’ più irta. Fra le città candidate ad ospitare i Giochi del 2024 ci sarà anche Parigi. Il consiglio comunale ha dato il via libera dopo la lunga esitazione del sindaco Anne Hidalgo, fino a ieri preoccupata più di tenere in ordine la città che di accollarsi un evento che potrebbe rivelarsi devastante per i conti pubblici. Perché le Olimpiadi possono rivelarsi un giocattolo esplosivo se non si è in grado di gestirlo. Soprattutto di questi tempi, dove nei bilanci statali bisogna operare con le sottrazioni piuttosto che con le addizioni o, peggio, con le moltiplicazioni.

Parigi andrà ad aggiungersi a Roma, Amburgo e Boston: ha cinque mesi per presentare il dossier al Comitato Olimpico Internazionale e un paio di anni per studiare un piano di intervento votato alla parsimonia. Perché il sindaco su questo punto è e resta irreprensibile, vuole una candidatura "etica ed eco-compatibile", ben lontano dagli oltre 11 miliardi di euro spesi per Londra 2012, che pure è stata la più economica delle ultime edizioni, sia estive che invernali. Il progetto non dovrà superare i 6 miliardi di euro e dovrà sfruttare gli impianti già esistenti, peraltro tutti già utilizzati per le grandi manifestazioni internazionali, dai campi da tennis del Roland Garros allo Stade de France, dal palasport di Bercy (basket, pallavolo e pallamano) al Grand Palais che ha ospitato gli ultimi mondiali di scherma. Per quanto riguarda invece il villaggio olimpico, l'ipotesi più accreditata è che sorga nella banlieue della Seine-Saint-Denis con lo scopo di trasformarlo, poi, in un polo di edilizia sociale per un'area bisognosa di sviluppo urbanistico.

Con tre candidature – l’altra arriva dagli Stati Uniti, ma c’è anche l’incognita Doha – l’Europa è praticamente sicura di ospitare i Giochi. E, a questo punto, Parigi va in pole position, anche perché il 2024 corrisponde al centenario delle “favolose” Olimpiadi nella capitale parigina dopo la Prima Guerra Mondiale e anche per una sorta di risarcimento, visto che negli ultimi anni si è vista sbattere la porta in faccia per ben tre volte.

Così, da qui a settembre 2017, quando il Cio deciderà la località olimpica, le altre città candidate dovranno apparecchiare numeri e progetti credibili, che non restino solo sulla carta. Battere Parigi non sarà facile e non basterà “crederci”.