Agorà

Il caso. Ora l'arte del Papa «scomoda» Hollywood

Tiziana Lupi mercoledì 28 giugno 2017

Papa Francesco con Claudio Rossi Massimi e Tiziana Lupi

Nel novembre 2015 è stato pubblicato La mia idea di arte (edito da Mondadori e Musei Vaticani), un libro in cui papa Francesco ha espresso per la prima e, per ora, unica volta cosa pensa dell’arte e delle sue funzioni. A curarlo, e (anche) per questo non finirò mai di ringraziarlo, sono stata io, che ho avuto la gioia e l’onore di incontrarlo per parlare, appunto, di arte. Con noi c’era Alejandro Marmo, scultore argentino che il pontefice conosceva già quando era arcivescovo di Buenos Aires e che, oltre a essere suo amico è anche, se così si può dire, il suo artista di riferimento. I due condividono, infatti, l’idea che l’arte non abbia solo una funzione estetica. Anzi. Per papa Francesco l’arte ha una funzione didattica e una sociale. È, cioè, uno strumento di evangelizzazione e, insieme, un mezzo efficace per combattere la cultura della scarto. Tema, quest’ultimo, che gli sta estremamente a cuore e che ricorre periodicamente nei suoi discorsi e nelle sue omelie. Per questo, quando insieme a Lucia Macale, produttrice di Imago Film, abbiamo pensato di provare a trasformare il libro in un documentario, abbiamo pensato di partire proprio da lì. Senza immaginare nemmeno lontanamente che, una volta finito, il nostro prodotto sarebbe stato autorizzato dal Vaticano all’iter per la presentazione all’Oscar 2018.

Il documentario Papa Francesco La mia idea di arte (che è stato presentato ieri mattina ai Musei Vaticani) si apre, dunque, proprio con le immagini del pontefice che pronuncia queste parole: «Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto. Dio non scarta nessuna persona, cerca tutti, ama tutti». Da qui prendono il via le immagini del documentario che, grazie alle riprese cinematografiche in 4K (cioè in altissima definizione) realizzate dal regista Claudio Rossi Massimi e all’utilizzo di un drone di ultimissima generazione, consentono agli spettatori di visitare la “galleria d’arte ideale” di papa Francesco. Un itinerario che, attraverso i Musei Vaticani, piazza San Pietro e la Basilica Vaticana, consente di ammirare, come se si fosse davvero lì, i capolavori scelti da papa Francesco per rappresentare la sua idea di arte. Opere molto diverse tra loro ma tutte accomunate da un’unica idea: l’arte non deve scartare niente e nessuno, come la Misericordia. Ecco, perciò, scorrere le immagini: la Cappella Sistina (che, per il papa è «un lavoro di evangelizzazione »), San Pietro in Cattedra, il Torso del Belvedere, la Dea che allatta un bambino, il Buon Pastore, le Opere di Misericordia, la Deposizione del Caravaggio, l’obelisco di San Pietro, la Vergine di Lujan, il Cristo Operaio e, persino, la Renault 4 donata al pontefice dal parroco veronese don Renzo Zocca, esposta nel Padiglione delle Carrozze dei Musei Vaticani. Perché, dice papa Francesco, «i musei devono accogliere le nuove forme d’arte. Devono spalancare le porte alle persone di tutto il mondo. Essere uno strumento di dialogo tra le culture e le religioni, uno strumento di pace. Essere vivi! Non polverose raccolte del passato solo per gli eletti e i sapienti, ma una realtà vitale che sappia custodire quel passato per raccontarlo agli uomini di oggi, a cominciare dai più umili».

Un invito, quello del pontefice, raccolto con entusiasmo dal direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta che ha approfittato della presentazione del documentario di ieri mattina per sottolineare quanto già i musei, visitati da circa 27 mila al giorno, stiano andando proprio nella direzione indicata da papa Francesco. Papa Francesco - La mia idea di arte è un documentario dei Musei Vaticani - Stato Città del Vaticano, con produzione esecutiva della Imago Film e distribuito da Draka Distribution. Uscirà a breve nei consueti canali di distribuzione e sono in corso le trattative per la messa in onda televisiva. A guidare gli spettatori nella galleria d’arte ideale di Bergoglio e ad approfondire gli aspetti divulgativi e artistici delle singole opere sono Sandro Barbagallo, curatore del reparto Collezioni Storiche dei Musei Vaticani, e la sottoscritta.