Agorà

BRASILE 2014. Osvaldo non basta all’Italietta

Angelo Marchi sabato 8 settembre 2012
​L’Italia s’è persa? Alla prima gara di qualificazione per i Mondiali di Brasile 2014 la Nazionale  di Prandelli contro la Bulgaria trova l’«uomo nuovo», il bomber della Roma Osvaldo, ma perde tutte le certezze difensive con una difesa a tre disastrosa. Anche il centrocampo, con la dinamo a intermittenza di Pirlo, non ha retto al meglio contro i tignosissimi bulgari che hanno dato vita a 90 minuti ad alta tensione. Si capisce subito che sarà battaglia dai fischi riservati all’inno di Mameli. La triste scena è stata scortesemente offerta da un manipolo di ultrà bulgari, più deviati dei servizi segreti di un tempo. Ma il piccolo Giovinco, appena una spanna più alto dei bambini mascotte bulgari, con il suo numero “10” sulle spalle ci ricorda che il sogno della giovine Italia cominciato a Euro2012 può continuare. Non si sa quanto futuro possa avere invece la difesa a tre. Ogbonna, granata accerchiato da sette bianconeri dell’ItalJuve, soffre un po’, come tutto il pacchetto arretrato. Se poi, al 24’, Buffon si mette a fare lo Zoff di Argentina ’78, papera su tiro - non irresistibile - , da venti metri di Manolev, allora sorge il timore che la serata si può mettere davvero male. De Rossi colpevole di non aver chiuso alla conclusione di Manolev si infuria con l’arbitro per un contrasto a piedi uniti di Milanov, ma il signor Atkinson, in perfetto stile british, non vede e non sente. E fa bene, perché l’entrataccia è tutta di De Rossi. Una scenetta che è lo specchio di un’Italia stranamente nervosa, con poche idee e confuse. Vede tutto chiaro e, soprattutto, si riflette anche nello specchio della porta il bel Pablo Osvaldo che tra il 36’ e il 40’ di piede e di testa diventa Pablito (come il Rossi del ’78). Osvaldo conferma lo stato di grazia visto nell’avvio di campionato con la Roma zemaniana. Due gol in altrettante gare e doppietta da titolare di questa Nazionale per «l’uomo nuovo», come dice di sentirsi il romanista. Di nuovo in questa Italia c’è che, rispetto a Euro2012, abbiamo il tanto agognato centravanti, ma manca la difesa. Il tandem Osvaldo-Giovinco avrebbe anche funzionato se l’Italia avesse portato a casa i tre punti. Ma il centrocampo, lo stesso ammirato nelle notti magiche europee è parso imballato. La manovra lenta in mezzo al campo ha sicuramente condizionato le verticalizzazioni dei tre difensori che sono andati in tilt, come in occasione del pareggio di Milanov (al 66’). Prandelli pur di sfatare il tabù bulgaro - mai vinto in casa loro - butta dentro anche Destro e Peluso, ma è Manolev che rischia di mandare in delirio i pochi ultrà  che intanto battagliavano anche con la polizia. Buffon in serata no, alla fine si riscatta proprio sul tonico Manolev e salva con la manona un punticino che non è il massimo. Ma speriamo che diventi il primo passetto verso Rio 2014.