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Musica. Opera di Roma, intesa evita i licenziamenti

martedì 18 novembre 2014
La tempesta sembra passata. È stato raggiunto un accordo per l’Opera di Roma, dopo che il 2 ottobre si era arrivati alla rottura totale e al licenziamento di tutta l’orchestra e del coro. Ora l’intesa, che tra l’altro evita i licenziamenti, sarà sottoposto al Cda della Fondazione lunedì prossimo e al giudizio dei lavoratori. Si spera anche in un possibile ritorno del maestro Muti, che nella fase di caos segnata da continui scioperi aveva deciso di andarsene. L’accordo prevede anche una maggiore produttività. Saranno almeno 138 le repliche degli spettacoli che andranno in scena nella stagione 2014-2015 al Teatro dell'Opera di Roma, il 29% in più rispetto all'anno precedente. I maggiori ricavi permetteranno di evitare il licenziamento e l'esternalizzazione dei 180 componenti di orchestra e coro. Nel 2015-2016 "l'impegno della Fondazione è di aumentare ulteriormente la produzione di almeno il 10% - si legge nell'accordo -, arrivando complessivamente, rispetto alla scorsa stagione 2013-2014, ad un aumento superiore al 40%. Analogo andamento sarà riscontrato auspicabilmente nei ricavi della biglietteria e del Fondo unico per lo spettacolo (Fus)" Secondo l'azienda che ha diffuso i termini dell'intesa, nell'accordo economico si prevede tra l'altro che "il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sia legato al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio per gli anni a partire del 2016. Infatti, il premio non è inserito nel budget del 2015". I sindacati stimano tra il 5 e il 10% il taglio dello stipendio annuale dei dipendenti. Ecco gli altri punti dell’intesa: Accordo economico - Gli straordinari verranno regolati in base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro. L'indennità spettacoli all'aperto ('indennità Caracallà, ndr) sarà ridotta del 25 per cento; l'indennità sinfonica per Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250 mila euro. Accordo sulla produttività - Grazie a un aumento della produttività di tutto il personale, tecnico e artistico, sarà possibile un risparmio di 800 mila euro (cioè sull'utilizzo del personale a tempo determinato), secondo il Teatro dell'Opera. I professori d'orchestra potranno essere convocati in base alle esigenze della Fondazione, cioè in base alla crescita della produttività. L'orchestra potrà essere convocata per prove o spettacoli il martedì mattino sino ad oggi impossibile. E ancora gli orchestrali in base alle esigenze della produzione potranno, come da contratto, essere chiamati a ricoprire temporaneamente ruoli diversi dal proprio (cioè sostituzioni tra primi e secondi strumenti). È ridotta al 20 per cento alla “prima” e quindi al 50 per cento la retribuzione aggiuntiva per attività concertistica e da camera per complessi numericamente ridotti. È ammessa la possibilità che il Corpo di Ballo si esibisca sulla base musicale di un nastro registrato nel caso in cui l'orchestra sia impegnata in altra produzione o indisponibile. Il Coro aumenterà la produttività attraverso una maggiore flessibilità delle regole esistenti.     Regolamentazione sindacale - Le Organizzazioni sindacali s'impegnano a non ricorrere ad alcuna azione di conflittualità sui punti stabiliti dall'accordo, secondo l'azienda, e ancora le parti si impegnano a scrivere un nuovo protocollo di relazioni industriali che in particolare punterà sulle modalità di raffreddamento dei conflitti. Le organizzazioni sindacali si impegnano a costituire entro febbraio 2015 le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) attraverso elezione diretta dei rappresentanti da parte dei lavoratori della Fondazione.