Agorà

Olimpiadi 2016. Pioggia di medaglie azzurre a Rio

Pierfranco Redaelli martedì 16 agosto 2016

Un 15 di agosto eccellente per la spedizione azzurra a Rio, che accendeva la 23esima fiamma nel medagliere olimpico. Un risultato che fa esultare il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Baci e abbracci sui campi di gioco per i suoi ragazzi medagliati, e per i presidenti delle federazioni nella stupenda cornice di Casa Italia, dove si lavora anche per fare di Roma la capitale olimpica nel 2024. Sono giorni di incontri con i vertici di alcune fra le più importanti aziende italiane, e con i delegati del Cio provenienti da tutte le parti del mondo. In medagliere di tutto rispetto Il medagliere olimpico italiano intanto, a sei giorni dalla conclusione dei Giochi, ha già numeri importanti, con l’Italia nel medagliere olimpico al 5° posto, con 8 medaglie d’oro, 9 di argento e 6 di bronzo. Numeri che mettono in evidenza un’Italia, che al di la della crisi dell’economia nazionale, nello sport ha numeri che ne autorizzano la promozione alle candidabili per organizzare, fra otto anni, una Olimpiade. Oro per Viviani, ciclismoA conclusione di questa due giorni ricca di eventi e medaglie, nella tarda serata di ieri, è arrivato anche l’oro dal ciclismo su pista di Elia Viviani nell’omnium. Il ciclista veronese si mette al collo la medaglia più preziosa a conclusione di una gara interpretata con intelligenza, mettendo alle spalle oltre al campione olimpico uscente, il britannico Mark Cavendish, la sfortuna. A pochi giri dalla conclusione della gara, chiusa in 49’10”, l’azzurro è rimato vittima di una caduta. Fra gli applausi del pubblico del velodromo è risalito in sella, e ha vinto il penultimo sprint, che gli ha permesso di alzar al cielo le braccia. Dopo aver tagliato il traguardo Viviani, 26 anni, ha percorso tre giri di pista piangendo come un bambino. La bandiera legata al collo, ha regalato l’immagine commovente di quello che solitamente si ammira dopo l’esibizione delle frecce tricolori, una lingua di fuoco rosso, bianco e verde. La “freccia” Viviani ha poi abbracciato la madre e i suoi tecnici. Fra i primi a complimentarsi per questo oro il premier Renzi che ha contattato il presidente della federazione ciclismo Renato Di Rocco. Argento nei 10 km nuoto per Rachele Bruni Nel pomeriggio ferragostano, in mattinata a Rio, sotto un sole cocente, fra le onde di un mare mosso, ha visto l’esordio il nuoto in acque libere nei 10 km. Una partenza che ha regalato l’argento alla fiorentina
Rachele Bruni, 25 anni,  nuotatrice di punta nelle lunghe distanze, campionessa mondiale e europea in carica. Argento che arriva dopo un finale thrilling con la squalifica di Aurelie
Muller per una evidente scorrettezza proprio ai danni della Bruni. La Muller con una evidente prepotenza ha impedito alla nostra nuotatrice di toccare la tavoletta dell’arrivo prima di lei. Unica azzurra iscritta in queste gare di fondo, la Bruni, esordiente alle Olimpiadi, con questa medaglia prosegue quella che è una tradizione italiana nelle lunghe distanze del nuoto, migliorando il risultato di 4 anni fa a Londra, dove Martina Grimaldi aveva conquistato il bronzo. L’oro è andato alla olandese Sharon Van Rouwendaal, terza la beniamina di casa Okimoto. Questa mattina occhi puntati sulle generose bracciate di Simone Ruffini e Federico Vanelli.Oro e argento per Paltrinieri e Detti 
 Il bottino di medaglie si era arricchito nella notte fra sabato e domenica con l’oro nei 1500 metri stile libero di nuoto di Gregorio Paltrinieri e il bronzo di Gabriele Detti. Una prova quella di “Greg” stratosferica, senza mai un rivale,  con il record del mondo che sembrava frantumarsi, sogno questo svanito nelle ultime vasche, quando la bracciata di Paltrinieri è diventata più pesante. Argento nella spada maschile Nelle prime ore di domenica il quartetto della spada composto da Marco Fichera, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli, ha invece riportato la squadra sul podio dopo l’oro a Sydney 16 anni fa. Questo argento conteso con i francesi, da anni padroni assoluti nella spada, riporta un clima di serenità nella scherma, che resta però fra le federazioni con un po’ di amaro in bocca. Campriani raddopia l'oro L’ingegner Campriani, sotto gli occhi della sua Petra, la donna che gli regala la tranquillità, si prende un secondo oro qui a Rio, ma è anche il secondo dopo Londra nella carabina a tre posizioni. Per il cecchino Capriani, che nella finale era entrato all’ultimo posto, è stata una rivincita dopo la deludente prova con la carabina.Il gran finale dI Tania Cagnotto Ultimo, ma non per ultimo, il bronzo per Tania Cagnotto nel trampolino da tre metri. Era l’ultima ciliegina che mancava sulla torta della carriera della bolzanina, da anni dominatrice assoluta a livello mondiale nei tuffi con i salti dal trampolino. Rio, città di sogni l’ha resa felice con questa seconda medaglia dopo quella vinta nel sincro. E il suo record personale di punti ottenuti in una gara ufficiale. Insomma un finale di carriera con i fuochi artificiali.