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I PREMI DI HOLLYWOOD. Re Giorgio star degli Oscar ma vincerà Social network

Alessandra De Luca mercoledì 26 gennaio 2011
Ogni tanto qualche bella sorpresa arriva anche da Hollywood. Il record di nomination agli Oscar quest’anno appartiene infatti al film Il discorso del re dell’inglese Tom Hooper, che il prossimo 27 febbraio, al Kodak Theatre di Los Angeles, avrà la possibilità di portare a casa ben 12 statuette.Dieci candidature sono andate a Il Grinta, il western dei fratelli Coen che inaugurerà il prossimo Festival di Berlino e che in Usa è stato il loro film più visto, mentre Inception di Christopher Nolan e Social Network di David O’ Russell (che resta il favorito alla vittoria) raggiungono quota otto.A dispetto delle polemiche che nei giorni scorsi lo hanno investito, il film sul re Giorgio VI d’Inghilterra (accusato da un anonimo membro dell’Academy di aver taciuto sull’antisemitismo del sovrano) impegnato a superare i suoi problemi di linguaggio ha fatto il pieno: miglior film, migliore regia, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista (il fantastico Colin Firth) e migliori non protagonisti (gli altrettanto straordinari Geoffery Rush e Helena Bonham Carter), tanto per citare solo le principali categorie.Grande successo personale poi per i Coen, candidati per il film, la regia e la sceneggiatura, a cui si aggiungono le nomination di Jeff Bridges (attore protagonista) e della quattordicenne Hallee Steinfeld (nella cinquina delle non protagoniste).Favorita come migliore attrice resta l’inquieta Natalie Portman di Cigno nero (candidato anche per film e regia), che dovrà vedersela però con Annette Bening (I ragazzi stanno bene), Nicole Kidman (The Rabbit Hole), Michelle Williams (Blue Valentine) e la giovane rivelazione Jennifer Lawrence, premiata all’ultimo Festival di Torino e ai Golden Globe per The Winter’s Bone, uno dei film sorpresa dell’anno, candidato anche come migliore pellicola, per la sceneggiatura e la performance del non protagonista John Hawkes.Nella cinquina delle migliori interpretazioni maschili che comprende Jesse Eisenberg (Social Network) e James Franco (127 ore) spicca la presenza di Javier Bardem (Biutiful, anche tra i migliori film stranieri), Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes e primo attore spagnolo candidato nonostante abbia recitato nella sua lingua madre. Un’occhiata alle foto e ai dati anagrafici e salta subito all’occhio come si sia abbassata l’età media dei candidati, a dimostrazione che una nuova leva di attori e cineasti comincia ad affermarsi oltreoceano. Tanto che i presentatori della notte delle stelle di quest’anno, Anne Hathaway e James Franco, saranno i più giovani della storia degli Oscar.È andata bene anche per The Fighter che oltre a essere candidato per sceneggiatura, regia e film, ha visto riconosciuti tre dei suoi attori non protagonisti Christian Bale, Amy Adams e Melissa Leo. Delusione per The Town, ricordato solo per il ruolo di supporto di Jeremy Renner, e soddisfazione per Toy Story 3: per la terza volta nella storia degli Oscar un film di animazione entra anche nel gruppo delle migliori pellicole (l’impresa era già riuscita a La Bella e la Bestia e Up).Dopo la recente esclusione di Paolo Virzì l’Italia si consola con Antonella Cannarozzi, candidata per i costumi di Io sono l’amore di Luca Guadagnino, mentre i film stranieri prescelti, oltre al già citato Biutiful, che batte bandiera messicana, sono il greco Kynodontas, il danese In un mondo migliore(vincitore del Golden Globe), il canadese La donna che canta (in questi giorni nelle nostre sale) e l’algerino Hors-la-loi.