Agorà

SANREMO. Nel Festival di Morandi irrompe la satira trash

Angela Calvini mercoledì 16 febbraio 2011
Preannunciato da giorni, ecco calare nel sopore della prima ora e mezza del Festival di Sanremo l’attacco diretto a Berlusconi davanti a milioni di telespettatori. Le «Iene» Luca e Paolo, tenuti a freno per tutta la serata, di punto in bianco hanno lanciato la bomba: un duetto dedicato «a una coppia che ha dato molto alla comicità italiana». Appaiono le gigantografie di Fini e Berlusconi e Ti supererò di Morandi-Barbara Cola diventa Ti sputtanerò. E via una serie di rime, a volte anche molto pesanti, su filmini, intercettazioni, ricatti, dossier sui giornali, case a Montecarlo, passando per personaggi come la Boccassini e la Santanché fino ad arrivare al caso Ruby. Finale durissimo: «Non mi butti giù» dice uno; «Già ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu» conclude l’altro. Ed oggi, di certo, sarà putiferio politico.Ma non doveva essere il Festival delle canzoni? Avvio zuccheroso con Antonella Clerici, regina dell’edizione dell’anno scorso chiamata a passare il testimone a Gianni Morandi, che deve aver preso il palco dell’Ariston per il salotto di casa sua. Accanto a lei, inconsapevole, c’è la figlioletta Maelle di pochi anni, già data in pasto alle telecamere ad uso dell’auditel con insistiti primi piani sul suo visetto dolce. E mentre mamma Antonella racconta la «favola» dei suoi Festival, una trovata piuttosto kitsch degli autori, ce ne vuole prima che salti fuori finalmente lui, il Gianni nazionale in giacca di lurex. Agitato nel suo debutto da novello Pippo Baudo nel Sanremo numero 61: o la va o la spacca. Nella ipertecnologica scenografia in 3d di Gaetano Castelli, le attese Canalis-Belen arrivano solo dopo un’ora, per annunciare insieme a Morandi la carrellata dei 14 Artisti in gara, che si chiude a tarda sera con l’eliminazione di due di loro da parte della giuria demoscopica. Si parte con la grintosa Giusy Ferreri, che sfodera l’ombelico per tornare in pista, passando per il tormentone di Barbarossa-Del Rosario mentre il vero momento di commozione è con Roberto Vecchioni che per la prima volta affronta il Festival in gara, applauditissimo con il suo appassionato grido di dolore e d’amore. Straniante anche la presenza dell’alieno Battiato con Madonia, come il dialetto lumbard di Davide Van De Sfroos, fino all’immenso tricolore che avvolge la filastrocca patriottica di Tricarico. La Tatangelo in versione maschile si arrabbia tradita; le replicano senza pentimenti i La Crus; Pezzali canta l’ottimismo dei quarantenni; la Oxa la rivincita rock delle cinquantenni; Emma e i Modà si impostano già da podio; Al Bano chiude trionfando con un tema sociale.Per Morandi il Festival da conduttore è un sogno, che spera non si trasformi in incubo: gli ascolti, le polemiche per il televoto, la politica, la concorrenza interna di trasmissioni come Ballarò (ieri sera) e Anno zero (domani) dove Santoro proporrà pure un’intervista a Emma Marrone fatta alla manifestazione romana in difesa della dignità femminile.Ed ecco che si cala l’asso che si spera pigliatutto. Mentre Fiorello «al momento non ci sarà», Morandi annuncia felice: «Benigni ci ha fatto il regalo, ha detto sì». Il comico toscano nella serata di domani dedicata all’Unità d’Italia si esibirà in una personalissima esegesi del Canto degli Italiani, l’Inno di Mameli. Ancora satira politica? «Non sbeffeggerà l’Italia» aggiunge fiducioso Morandi. Intanto, è già polemica, per il «regalo» di Benigni che pare costerà alla Rai 250mila euro per segnare la ricucitura dopo le tante polemiche sulla sua apparizione al programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano Vieni via con me su Raitre. Comunque il cachet di Benigni leva proteste bipartisan, Lega e Pd. Intanto stasera vedremo come superospite l’attore americano Andy Garcia (forse Silvester Stallone per la finalissima) e la cantante Eliza Doolittle. Per la gara, ancora eliminazioni questa sera: gli Artisti da 12 diventeranno 10 mentre verranno votati 4 giovani.