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Beni culturali. I musei italiani voltano pagina

martedì 23 dicembre 2014
Musei, "si volta pagina". Lo annuncia il ministro di Beni culturali e turismo Dario Franceschini, che oggi ha firmato il decreto ministeriale che cambia l'organizzazione e il funzionamento dei musei statali, dando vita al nuovo sistema con 20 musei autonomi e una rete di poli regionali che, nelle intenzioni della riforma, dovrà "favorire il dialogo continuo fra le diverse realtà museali pubbliche e private del territorio per dar vita ad un'offerta integrata al pubblico". Nei musei dotati di autonomia speciale, ricordano dal ministero, la direzione sarà affidata con un bando internazionale già nei primi mesi del 2015. I nuovi direttori, si assicura, saranno cercati "tra i massimi esperti in materia di gestione museale e saranno soggetti a procedure molto rigide di selezione da parte di una commissione composta da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico". Con il decreto musei, proseguono dal Mibact, "si avvia una riforma che punta a rafforzare le politiche di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio dando maggiore autonomia ai musei, finora grandemente limitati nelle loro potenzialità. Viene finalmente riconosciuto il museo, fino ad oggi semplice ufficio della Soprintendenza, come istituto dotato di autonomia tecnico scientifica che svolge funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione. Vengono inoltre definiti i musei e i luoghi della cultura che, in sede di prima applicazione, consentiranno ai poli museali regionali di diventare subito operativi". Non solo: i nuovi direttori dei musei, spiegano ancora dal ministero, elaboreranno anche "i progetti di valorizzazione per consentire un' immediata messa a gara dei servizi aggiuntivi in tutti i musei statali. "Grazie a questo significativo cambiamento dell'organizzazione del sistema museale e al forte investimento sulla valorizzazione che ne consegue - fa notare Franceschini - il patrimonio culturale torna ad essere al centro delle scelte di governo".