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Arte. È morto Robert Morris, uno dei padri del minimalismo

Redazione Agorà venerdì 30 novembre 2018

L'artista statunitense Robert Morris, scomparso a 87 anni

L'artista statunitense Robert Morris, tra i fondatori del Minimalismo insieme a Donald Judd, Frank Stella e Sol LeWitt, è morto mercoledì scorso a Kingston, nello Stato di New York, all'età di 87 anni. Era nato a Kansas City nel 1931. L'annuncio della scomparsa, causata da una polmonite, è stato dato dalla moglie al "New York Times".

Dopo un'esperienza nel campo della danza sperimentale negli anni '50, Morris come scultore e teorico (i numerosi scritti pubblicati su "Art Forum" sono particolarmente radicali e sono tra i principali nel dibattito artistico di quegli anni), a partire dagli anni 60 ha segnato profondamente la ricerca artistica americana e quindi internazionale, lavorando su strutture modulari ripetitive (una delle caratteristiche del Minimalismo) in legno, fibra di vetro, alluminio e altri materiali industriali, in alcuni casi coperte da superfici specchianti.

Caratteristici della sua opera sono però anche i "feltri", sculture realizzate con grandi porzioni di stoffa, spesso ritagliata, e appesa o appoggiata a terra: la forma non è predeterminata dall'artista ma nasce in collaborazione con la forza di gravità. Strutture morbide e aperte, che poi fisserà in bronzo, mentre come spessi "sudari" a ricoprire e velare forme umane.

Morris è stato molto attivo anche nel campo dell'arte ambientale e nella Land Art. Nel 1971 crea Observatory, un'enorme opera di Land Art in Olanda che rivela l'interesse per le linee Nazca. Nello stesso periodo inizia a lavorare a labirinti e a installazioni composte di specchi.

Il labirinto di vetro di Robert Morris al Nelson Atkins Museum of Art di Kansas City - ©2014 The Nelson Gallery Foundation. All reproduction rights reserved. This photograph may not be reproduced in any medium without specific written permission and acknowledgment of ownership by The Nelson-Atkins Museum of Art.

Nel 2001 ha realizzato gli elementi del duomo di Prato: l'altare, l'ambone e la cattedra. Sono opere in bronzo e marmo in cui Morris combina il ritorno alla scultura figurativa che lo interessa negli anni 80 (periodo in cui realizza grandi bassorilievi apocalittici composti da frammenti di immagini, calchi di oggetti, scheletri e ossa) con il rigore geometrico della prima maturità. L'approccio minimalista ritorna in un'altra opera conservata a Prato, nel chiostro del Museo dell'Opera del Duomo, Quattro per Donatello.

Le opere di Robert Morris sono conservate nelle collezioni dei principali musei di arte moderna e contemporanea. Ha partecipato a più edizioni di Documenta di Kassel e alla Biennale di Venezia del 1993.