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IL CASO. «Mission» 2 su Escrivá

Andrea Galli venerdì 21 agosto 2009
Era il 1986 quando usciva The Mission, diretto dal regista inglese Roland Joffé, distintosi due anni prima per Urla del silenzio, sulle atrocità dei Khmer rossi in Cambogia. Un cast d’eccezione (Robert De Niro, Jeremy Irons, Liam Neeson), una delle più belle colonne sonore scritte da Ennio Morricone, una trama che proponeva per la prima volta sul grande schermo la vicenda epica delle missioni dei Gesuiti fra gli indios Guaraní. Il risultato è noto: Palma d’Oro al festival di Cannes, Oscar per la miglior fotografia, applausi di critica e pubblico per uno di quei film che, anche superato il clamore iniziale, segnano la memoria. Passato nel frattempo per prove ci­nematogra­fiche meno felici o veri e propri flop – tipo La Città della Gioia (1992), La Lettera Scar­latta (1995), Captivity (2007) – 23 anni dopo Roland Joffé ci riprova e torna in Argentina, dove era stato girato in gran parte proprio Mission. Da circa un mese, prima a Buenos Aires e in questi giorni a Luján, cittadina a pochi chilometri dal confine con l’Uruguay, sono ini­ziate infatti le riprese di There be Dra­gons, un film che ha al centro la figura di san Josemaría Escrivá de Balaguer. Che il regista inglese avesse in mente, e da tempo, di fare qualcosa sul fon­datore dell’Opus Dei era noto. Ora il progetto è diventato realtà. Pochi sono i dati lasciati trapelare finora da Historias Cinematográficas, la casa di produzione argentina che insieme alla spagnola Morena Films e all’americano Guy Louthan sono i produttori dell’operazione. La durata dei lavori è fissata in 13 settimane, con un coinvolgimento di circa 300 persone e un’uscita nelle sale prevista per il 2010. A differenza di Mission i nomi degli attori non sono altisonanti: tra questi Charlie Cox (che si è fatto notare in Stardust e Il Mercante di Venezia ), a cui è affidata la parte del giovane Escrivà, la spagnola Belén Rueda (l’inteprete di Julia in Mare dentro di Alejandro Amenábar), l’americano Wes Bentley (in Cuore nero a fianco di Nicholas Cage), lo scozzese Dougray Scott (noto per la sua partecipazione nella serie televisiva Desperate Housewives più che altro) e l’iraniana Golshifteh Farahani ( B ody of lies ). La direzione artistica è invece dell’argentino Eugenio Zanetti, premio Oscar 1996 per la miglior scenografia in Restoration ). Questa è la trama minimale resa nota: un giornalista spagnolo trasferitosi in Inghilterra torna a casa raggiunto dalla notizia che il padre, con cui ha avuto un rapporto tormentato, sta morendo. Lì viene a sapere che il genitore è in qualche modo collegato alla figura di quel sacerdote spagnolo che sta per essere canonizzato da Giovanni Paolo II. Indagando, scopre che il padre è stato in realtà amico di Escrivá fin dall’infanzia e che le vite dei due si sono incrociate durante gli anni tragici della guerra civile e oltre. Quando nel 1936 la Spagna precipitò nel baratro dello scontro armato tra Repubblicani e Nazionalisti, Escrivá si trovava a Madrid. Vagò da un riparo all’altro, in un clima di incombente linciaggio per sacerdoti e religiosi, predicando esercizi spirituali clandestini, portando assistenza spirituale ai membri dell’Opera e a gente comune, fra rischi enormi. Trovò ad un certo punto una precaria protezione in una clinica psichiatrica, fingendosi pazzo con la complicità del direttore sanitario. Alla fine del 1937 riuscì a riparare in Francia dopo un’avventurosa fuga, attraversando i Pirenei a piedi, nascondendosi spesso di giorno e spostandosi di notte. Una nota della produzione pubblicizza il tutto come «un dramma pieno di passione, tradimento, amore e religione. Una vicenda ricca di azione che si snoda in un tempo omicida della storia e che vuole aiutare il presente, parlando dell’importanza e del potere eterno del perdono». Giuseppe Corigliano, direttore dell’ufficio informazioni dell’Opus Dei in Italia, smentisce un coinvolgimento dell’Opera nel film, se non per alcune consulenze storiche offerte a Joffé sulla vita di san Josemaría. Una scena del set di «There be Dragons» allestito in questi giorni a Luján, in Argentina Robert De Niro e Jeremy Irons in «Mission», 1986 Roland Joffé Un giovane Escrivá Charlie Cox