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SPETTACOLI. Tv: tra Mentana e Mediaset «divorzio» consensuale

venerdì 5 giugno 2009
"Mediaset ed Enrico Mentana hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro": lo comunica l'azienda di Cologno Monzese. "Mediaset - si legge nella nota - ringrazia Mentana per l'importante lavoro svolto in 18 anni di collaborazione e gli formula i migliori auguri per il suo futuro professionale".L'accordo, oltre ad un risarcimento economico per Mentana (qualcuno parla di una cifra non spropositata che si avvicina al compenso annuale di Mentana, ovvero circa 1 milione e mezzo di euro, ma nessuno conferma) prevede infatti che Mentana rinunci a portare avanti l'azione legale intentata contro l'azienda che aveva portato qualche giorno il Tribunale di Roma ad emettere una sentenza in cui chiedeva a Mediaset di reintegrare il giornalista alla conduzione di 'Matrix'. Di conseguenza anche Mediaset non presenterà appello contro la sentenza, come invece aveva annunciato. La battaglia a colpi di carte bollate finisce qui.La rottura tra Mentana e Mediaset si  era consumata la sera del 9 febbraio, a poche ore dalla morte di Eluana Englaro: il giornalista aveva chiesto che fossero garantiti adeguati spazi informativi nella serata di Canale 5, occupata dal Grande Fratello. L'azienda aveva opposto un rifiuto e Mentana aveva presentato le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, dimissioni prontamente accettate dall'azienda ed estese anche alla conduzione di Matrix. Di qui la decisione di Mentana di presentare ricorso - affidato all'avvocato Domenico D'Amati - lamentando di essere stato dimissionato e illegittimamente licenziato: qualche giorno fa, il 26 maggio, il giudice del tribunale del lavoro di Roma Guido Rosa ha disposto il reintegro del giornalista a Matrix, come realizzatore del programma e come conduttore. Il magistrato ha anche condannato Mediaset al pagamento dei danni. L'azienda ha parlato di sentenza "sorprendente", annunciando il ricorso in appello. Oggi, infine, l'accordo tra le parti.La carriera. La carriera di Mentana è legata a doppio filo al gruppo televisivo che fa capo alla famiglia Berlusconi. Dopo 11 anni in Rai (dal 1980 al 1991), Mentana passa a Mediaset nel 1992 per guidare il neonato Tg5, dove rimane direttore fino al 2004 portando la testata a competere e a volte a sorpassare il tg ammiraglio Rai. L'11 novembre 2004 Mentana annuncia che l'azienda lo ha esonerato dalla direzione del Tg5, dove arriverà Carlo Rossella, e pochi giorni dopo Mediaset lo nomina direttore editoriale. Alla fine del dicembre 2004 conduce in prima serata su Canale 5 uno speciale dedicato alla tragedia dello tsunami del 26 dicembre 2004 chiamato 'Dopo il maremotò. Nel marzo del 2005 realizza il primo reportage televisivo in Italia sulla giornalista fiorentina Oriana Fallaci. Il 4 settembre 2005 esordisce con il nuovo programma d'informazione 'Matrix', da lui ideato (con la collaborazione di Davide Parenti, già padre de 'Le Ienè) e condotto. Nello stesso anno Mentana prende il posto di Paolo Bonolis nella trasmissione sportiva 'Serie A - Il grande calciò. Nel 2008 realizza il faccia a faccia virtuale tra i due candidati premier: intervista in prima serata a 'Matrix' prima Walter Veltroni e poi Silvio Berlusconi. Il programma cresce e nella stagione 2008-2009 viaggia su una media che sfiora il18% di share. La rottura e l'epilogo. Poi all'inizio del 2009 arriva il casus belli che porterà alla separazione con l'azienda. La sera del 9 febbraio 2009, poco dopo la diffusione della notizia della morte di Eluana Englaro, Mentana annuncia che il giorno seguente si dimetterà dalla carica di direttore editoriale di Mediaset, accusando l'azienda di non aver voluto modificare il palinsesto di Canale 5 per un approfondimento sul caso Englaro per lasciare invariata la puntata del reality 'Grande Fratello 9', nonostante sia 'Matrix' che il Tg5 si fossero resi disponibili anche solo per delle finestre informative nel corso della serata. La mattina dopo, il 10 febbraio, Mediaset fa sapere con una nota ufficiale di aver accettato "le dimissioni presentate dal direttore Enrico Mentana" ma "respinge tutte le sue motivazioni, nella convinzione di avere svolto come sempre il proprio ruolo di editore in modo tempestivo e completo". Poco dopo arriva la notizia che il programma 'Matrix' viene sospeso da Mediaset fino a nuovo ordine. A comunicare alla redazione la sospensione della messa in onda è Claudio Brachino, il direttore di Videonews, la testata a cui fa capo il programma.L'11 febbraio, Mentana, tramite una lettera pubblicata dal quotidiano Libero, illustra a pieno la vicenda chiarendo di non aver mai chiesto di andare in onda in prime time con 'Matrix' cancellando il 'Grande Fratellò. Nella stessa giornata Mediaset fa sapere che 'Matrix' continuerà con o senza Enrico Mentana e riprenderà nella settimana successiva alla già prevista pausa sanremese. Il 13 febbraio il direttore dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa annuncia che alla ripresa dopo Sanremo 'Matrix' avrà un nuovo conduttore, ancora da decidere. Il 16 febbraio arriva la comunicazione ufficiale sulla nuova conduzione: "Matrix" tornerà in onda martedì 24 febbraio prossimo. La conduzione fino al termine della stagione, viene affidata ad Alessio Vinci, giornalista, capo dell'ufficio romano della Cnn e corrispondente della rete all-news per l'Italia. Il 13 maggio 2009 escono su 'Vanity Fair' e di rimando su molti quotidiani le anticipazioni del nuovo libro del giornalista (Passionaccia), dove racconta il suo addio a Mediaset e le difficoltà incontrate in azienda dopo le elezioni politiche del 2008, oltre a rivelare le critiche ricevute per aver invitato a 'Matrix' il leader politico Antonio Di Pietro. Il 26 maggio arriva la notizia della sentenza del tribunale di Roma a favore del reintegro del giornalista alla conduzione di 'Matrix' e, subito dopo, l'annuncio di Mediaset di voler proporre appello contro il pronunciamento del giudice. Ma oggi la vicenda legale si chiude definitivamente con un accordo consensuale che sancisce la definitiva separazione tra il giornalista e il gruppo di Cologno ma anche la fine delle ostilità nelle aule di tribunale.