Agorà

CALCIO. La Juve elimina il Napoli all’ultimo rigore (4-3)

giovedì 5 febbraio 2009
Una partita noiosa i quarti di finale di coppa Italia Juven­tus- Napoli. Guerra di posi­zione nei 90 minuti regola­mentari, assalti nervosi e caotici nei supplementari con la sfida decisa ai rigori in favore de.... Juve e Napoli hanno confer­mato di essere in un periodo difficile. La formazione di Ra­nieri è ormai la bruttissima copia di quella squadra ga­gliarda capace di umiliare il Real Madrid al Bernabeu e proporsi con convinzione al­la rincorsa dell’Inter. Pesano senza dubbio le as­senze. Dall’inizio della sta- gione, in casa Juve si conta­no più di trenta tra infortuni e ricadute, soprattutto guai muscolari. Un numero esor­bitante, che lancia qualche legittimo interrogativo sulla preparazione atletica scelta dallo staff tecnico. Ultimo in ordine di tempo a farsi male è stato Paolo De Ceglie, che ieri ha dovuto abbandonare il campo al 20’ per una con­tusione al torace. Per fortuna gli esami effettuati all’ospe­dale Molinette di Torino han­no escluso fratture. Non so­no solo gli infortuni però la causa del periodo nero della Juve. Anche ieri la squadra di Ranieri ha palesato i soliti e­videnti limiti nella costru­zione del gioco. Manovra troppo prevedibi­le. Mai un cambio di gioco, né un’accelerazione. Senza Camoranesi, Zanetti, Mar­chisio e con Del Piero in se­rata no alla Juve manca la qualità. La prestazione inco­lore di Poulsen alimenta i dubbi sul suo oneroso ac­quisto: quei 10 milioni pote­vano essere spesi meglio. De­lude ancora Giovinco. Finito il fluido magico, Marchionni e Molinaro sono tornati que­gli onesti gregari di sempre: troppi cross sulla schiena de­gli avversari o sul fondo. U­no spreco pazzesco. Difficile così orchestrare qualche buona manovra e rendersi pericolosi. Tant’è vero che il portiere napole­tano Navarro è rimasto inoc­cupato per tutta la partita. Non che dall’altra parte il col­lega Manninger abbia dovu­to fare gli straordinari. I ra­gazzi di Reja però possono mangiarsi le mani per aver sprecato in malo modo un paio di ottime occasioni nei minuti finali della gara. Nel­le ultime battute i parteno­pei hanno sovrastato fisica­mente una Juve sulle ginoc­chia e costretta dal credo tat­tico di Ranieri a mantenere ancora la difesa troppo alta. Forse è proprio questa la no­ta dolente per l’allenatore ro­mano. La sua creatura è in­fatti votata al sacrificio. Pen­sata e costruita sulla fisicità e sulla esuberanza atletica. Senza queste armi la Juve di­venta innocua. In questo momento i bianconeri han­no finito la benzina, non ne hanno più. E i risultati nega­tivi sono la logica conse­guenza. L’unica buona noti­zia per Ranieri è il recupero (reale) di Trezeguet e (immi­nente) di Camoranesi. Il francese avrebbe in realtà anche chiuso i giochi al 90°, ma l’arbitro Ayroldi ha an­nullato per un fuorigioco molto dubbio. Sarebbe stato troppo. Alla lotteria dei rigo­ri per la Juve sbagliano Ned­ved e Sissoko per il Napoli La­vezzi, Contini. Si va ad ol­tranza Gargano non trasfor­ma, Legrottaglie sì e la Juve è in semifinale con la Lazio. Coppa Italia: il Napoli sciupa nei 90’ regolamentari e i bianconeri alla fine li puniscono dal dischetto Gargano sbaglia Legrottaglie no La squadra di Ranieri in semifinale ora se la vedrà contro la Lazio Lo juventino Alessandro Del Piero (Ansa)