Agorà

Televisione. La cicogna arriva su La5. Storie di famiglie italiane

Angela Calvini giovedì 4 aprile 2019

Le sei famiglie del nuovo format di La5 intitolato “9 mesi”

La bionda Janita ha 20 anni, sta studiando per il diploma mentre il pancione cresce. Intanto il marito Francesco, un simpatico 22enne di origini napoletane, è in fabbrica dove lavora come operaio meccanico. I due vivono in un paesino del modenese e si sono sposati due anni prima, innamorati e determinati a mettere su famiglia presto anche a costo di grandi sacrifici: e l’arrivo del loro primo figlio è accolta dai due giovanissimi con una gioia che fa tenerezza. La nascita del piccolo Jago, insieme alle ansie e alla felicità dei genitori e dei loro parenti, la seguiremo passo passo per tutta la gestazione grazie a 9 mesi, un nuovo format originale – in chiave di docufilm – prodotto da La5, il canale tematico al femminile di Mediaset (canale 30 del digitale terrestre e canale 16 di TivùSat), al via da ieri, con sei appuntamenti in seconda serata, ideato e scritto da Charlie Tango per la casa di produzione The Munchies. A precederli, in prima serata, film dedicati alla maternità come Che cosa aspettarsi quando si aspetta, Baby Mama, Juno, Friends With Kids. Quella di Janita e Francesco è una delle sei belle storie di neogenitori dall’età compresa fra i 20 e i 40 anni, provenienti da tutta Italia, che hanno aperto le porte delle loro case alle telecamere con un sorriso e tanta fiducia nei confronti della vita. Ieri sera, ad aprire la serie, sono stati Carlotta e Giovanni che abitano a Rho: si conoscono da pochi mesi e hanno subito deciso di convivere. Carlotta ha 28 anni e lavora nell’azienda di famiglia. Giovanni, 30 anni, magazziniere, presto le chiederà di sposarlo. La cicogna intanto ha portato di corsa una sorpresa accettata con gioia da entrambi. È arrivata una boccata d’ossigeno, quindi, nel pessimismo e nell’aggressività di tanta tv di oggi: 9 mesi viene riproposto ogni sabato alle 17.30 dal 6 aprile, ogni mercoledì alle 00.15 dal 10 aprile, ogni sabato alle 16.30 dal 13 aprile e andrà anche in onda all’estero sul canale Mediaset Italia.

Dalla scoperta della gravidanza al parto, quindi, l’avventura dell’arrivo di un bebè viene seguita dalle telecamere in tutte le fasi salienti della gestazione. Il lancio del programma avviene subito dopo il Congresso mondiale delle Famiglie di Verona: una mossa studiata? «È un caso, ma il tema è attuale. Il nostro intento è quello di dare voce alla famiglia, mostrandone la realtà fatta di persone comuni che affrontano la vita di tutti i giorni fra difficoltà e impegno» spiega Marco Costa, direttore dei canali tematici gratuiti di Mediaset. Un programma in controtendenza, rispetto quindi ai numeri che testimoniano l’inverno demografico del nostro Paese. «Vogliamo dare un segnale positivo e di speranza – aggiunge il diret- tore –. Un ottimismo che ci arriva proprio dai nostri protagonisti che abbiamo seguito nella loro intimità per nove mesi, testimoniando anche l’evoluzione della vita di coppia data dall’arrivo di un bebé e l’entusiasmo con cui viene vissuta, nonostante tutto. Il nostro programma porta un messaggio a favore della vita e speriamo che aiuti a trasmettere certi valori».

Ma niente sensazionalismi, scene drammatiche o da telefilm tipo E.R, assicura Costa insieme a Giuseppe Betti, amministratore del canale, e alla redattrice Clio Corcione che hanno lavorato operativamente sul programma. «Ci ha convinto subito l’idea propostaci di un linguaggio televisivo nuovo, con una scrittura carina e pulita nelle corde de La5. Un programma totalmente autofinanziato, una scommessa in cui abbiamo creduto tanto da sperare di poterne fare una seconda serie » aggiunge il direttore Costa. Tante, infatti, le candidature di neo mamme e neo papà che sono arrivate da tutta Italia. Ogni puntata inizia dopo il parto e poi, a ritroso, si ripercorrono per intero i 9 mesi dai primi giorni di attesa fino alle ore che precedono il travaglio, sino a mostrare il momento del parto ma senza indugiare su dettagli medici. Lo spettatore condivide, quindi, i prima persona le emozioni dei genitori, seguendo passo passo tappe comuni a tanti, come le visite, le ecografie, i corsi preparto, ed altri momenti teneri vissuti insieme alle persone care come l’annuncio a familiari ed amici, la scelta del nome, gli acquisti per il corredino, l’organizzazione della cameretta. Molto diverse fra loro le ambientazioni e le coppie che vivono tra Toscana, Lombardia, Lazio, Marche, Emilia Romagna, chi in città, chi in periferia, chi in un tranquillo paesino.

Ci sono, poi, coppie giovani che si lanciano anche con un po’ di sana incoscienza (come Carlotta e Giovanni o Janita e Francesco) in una grande avventura, e persone più adulte provate dalla vita. Colpisce, la storia di Filomena e Peter, entrambi di Roma, sposati da 11 anni e già genitori di due gemelli di sei anni. Lei, quasi quarantenne, è su sedia a rotelle da 13 anni a causa di un’aggressione da parte dell’ex compagno. Lui, 41 anni, carabiniere, è l’uomo che le ha salvato la vita. Ora affrontano insieme con gioia una nuova sfida, quella dell’arrivo di un terzo figlio. Emily ed Elia, invece, sono una giovane coppia di Carrara, lei 25 anni e lui 23. Sono fidanzati da cinque anni e convivono da uno. Elia è un calciatore non professionista ed Emily insegna canto, fa serate in locali della zona e, a causa di una malattia, non pensava di poter avere figli. L’arrivo inaspettato di una nuova vita, sarà la gioia più grande per entrambi, anche se non mancheranno le difficoltà. Laura ed Oscar, di Ancona, convivono da poco. Lui, 38 anni, sbarca il lunario con quattro lavori: barman, commerciale in palestra, organizzatore di eventi e percussionista. Lei, 33 anni, è parrucchiera ed ha un bambino nato da una precedente relazione, Nicholas, di sette anni. Come spiegare al piccolo che presto avrà un fratellino? E poi ancora, seguiremo le emozioni di Imma, commessa, e Gian Marco, cameriere, 28enni romani sposati un anno fa. L’amore per la vita vince senza condizioni, in tutte queste storie.

E, siamo certi, in molte altre che non finiscono sotto i riflettori.