Agorà

La mostra. L'arcidiocesi di Firenze svela i suoi tesori nascosti

Redazione Agorà giovedì 7 dicembre 2023

"Pulcherrima Testimonia"

I tesori nascosti dell'Arcidiocesi di Firenze si svelano per il pubblico grazie a una mostra con oltre 200 opere riscoperte grazie ad un inventario durato dieci anni. L'esposizione "Pulcherrima Testimonia" è ospitata nel complesso della Basilica di San Lorenzo (Salone di Donatello) fino all'8 settembre 2024 e presenta una significativa sintesi dell'immenso patrimonio artistico conservato e custodito nel territorio dell'arcidiocesi fiorentina che si estende dalle pendici dell'Appennino tosco-emiliano fino a lambire la provincia di Siena.

L'esposizione, finanziata dalla Fondazione Cr Firenze, nasce da un importante lavoro di inventariazione e catalogazione avviato nell'ottobre del 2009 che si è concluso nel dicembre del 2019. L'enorme inventario, che ha portato alla compilazione di oltre 271.000 schede, è stato possibile grazie ad una parte dei fondi 8xmille che la diocesi ha destinato a questo scopo.

La mostra si compone di autentici capolavori d'arte, provenienti dalla città, frutto di ricche committenze, ma anche di oggetti più semplici, realizzati per piccole parrocchie di campagna. Opere quindi molto diverse fra loro, non solo per qualità artistica, ma anche per tecniche di esecuzione e materiali utilizzati: dipinti su tavola e su tela, crocifissi, statue, oreficerie, reliquari, arredi e paramenti, tabernacoli, libri e codici, fino a umili rosari.

Si tratta di tutte opere perlopiù sconosciute e mai viste, riscoperte e valorizzate dai curatori della mostra: il diacono Alessandro Bicchi, e le storiche dell'arte Chiara Bicchi, Susanna Cialdai e Annalisa Innocenti. In sezioni distinte per necessità espositive, gli oggetti della mostra in una lettura unitaria raccontano l'espressione della fede attraverso i secoli, e l'identità culturale dei diversi luoghi e delle comunità.

Questa molteplicità di valori insita in queste opere fa sì che esse appartengano allo stesso tempo sia alla comunità di fedeli che ancor oggi le utilizza per esigenze di culto, sia alla più ampia comunità nazionale in quanto parte significativa del patrimonio storico-artistico e culturale del Paese.