Agorà

Champions league. Juventus 1 - Maccabi 0 Chiellini trova la testata che vale oro

Angelo Marzella mercoledì 21 ottobre 2009
Una bella boccata d’aria. Vitale per la Juve, dopo una striscia senza vittorie che assomigliava sempre più alla prima crisi dell’era Ferrara. Ci voleva la Champions e ci voleva il Maccabi Haifa. Contro i modesti campioni d’Israele, i bianconeri ci hanno messo un tempo per azzannare la partita e scacciare l’incubo di un’altra serata da dimenticare. La firma sulla vittoria è di Giorgio Chiellini: sua l’inzuccata vincente su punizione di Diego al secondo minuto della ripresa. Ma quanta fatica. Deposto in cantina il tanto decantato "rombo" di centrocampo, Ferrara ha messo in campo un 4-2-3-1, pare su suggerimento dello spogliatoio, che prevedeva  Melo-Sissoko davanti alla difesa, il trio di fantasisti Camoranesi, Diego e Giovinco alle spalle di Trezeguet terminale offensivo. Gli interpreti però ci hanno messo un po’ per capire i giusti movimenti e il primo tempo è scivolato via con una Juve confusionaria, ansiosa di sbloccare il risultato, ma troppo imprecisa. La palla gol più netta è stata del Maccabi e c’è voluto il solito, maestoso Buffon per respingere il colpo di testa da un metro di Dvalishvili al secondo minuto. Scampato il pericolo, la Juve ha preso in mano la partita, ma Giovinco e Camoranesi si accentravano troppo togliendo spazio a Diego e senza cross dal fondo Trezeguet diventa un fucile senza munizioni. Troppa imprecisione dei bianconeri nell’ultimo passaggio. La smania di cancellare il periodo negativo e fare propria la partita ha di certo inciso nei pensieri e nelle gambe degli uomini di Ferrara che non sembrano ancora aver preso del tutto coscienza della propria qualità. Contro un avversario molto inferiore, la Juve non ha dominato, semmai ha vissuto di fiammate. È una Signora lunatica, in alcune fasi sembra una squadra vera, decisa, poi cala di ritmo e soffre. Nel secondo tempo, in vantaggio di un gol e di un uomo per l’espulsione al 68’ di Dutra (fallaccio su Chiellini), la Juve non ha saputo gestire. Troppo sfilacciata la squadra di Ferrara, sempre tanta imprecisione nel far girare la palla e l’impressione di una squadra poco convinta. Invece di chiudere i conti e addormentare la partita, i padroni di casa hanno lasciato per lunghi tratti l’iniziativa al Maccabi ed è stato ancora Buffon a salvare la patria all’ultimo minuto sul sinistro di Gadir. Non basta certo prendersela con la sfortuna per il palo colpito da Camoranesi al minuto 84. La Juve ha rischiato troppo. Come era già accaduto contro il Bordeaux e in campionato contro il Bologna, i bianconeri dopo il vantaggio hanno accusato un pericoloso calo fisico e di concentrazione. Stavolta è andata bene. Ferrara ha ancora molto da lavorare. Al di là del modulo, la Juve non ha ancora superato le difficoltà. Pensare di essere già fuori dal tunnel sarebbe imperdonabile. Bisogna ripartire da questa vittoria. Da questi tre punti fondamentali. Una boccata d’aria per evitare l’asfissia.