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CALCIO. Balotelli, porte chiuse al razzismo La Juve: «Faremo ricorso»

Angelo Marchi lunedì 20 aprile 2009
L'ultima notte davvero nera, quella dei cori razzisti contro l’interista Mario Balotelli di sabato durante la sfida allo stadio Olimpico di Torino, alla Juve costerà una gara di squalifica. La prossima partita interna con il Lecce la squadra di Claudio Ranieri la disputerà a porte chiuse. Ora i suoi tifosi saranno contenti? Da questo momento il giudice sportivo ha deciso che si farà sul serio contro i “razzisti da stadio”. Via dunque all’interruzione delle partite non solo in presenza di striscioni razzisti, ma anche in caso di fischi, cori, contestazioni e insulti razzisti. Decisioni rapide e drastiche per contrastare il fenomeno, ma speriamo che le regole già presenti sulla carta vengano attuate sul serio. Ieri il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete ha riunito d’urgenza i vertici del calcio italiano per discutere del “caso Balotelli”. «C’è una ferma condanna all’episodio e ai comportamenti tenuti nei confronti di Balotelli - ha tuonato Abete -. Da parte della Figc c’è la solidarietà più ampia per quello che è a tutti gli effetti un calciatore italiano. Mario Balotelli, infatti, è stato valorizzato e tutelato anche quando non era in prima squadra all’Inter, venendo convocato nell’Under 21».Le critiche a Balotelli. Nel coro solidale pro-Balotelli, un attacco a SuperMario arriva dall’ex allenatore dell’Inter Gigi Simoni. «Non credo che i cori contro Balotelli riguardino il colore della pelle - dice l’ex tecnico dell’Inter -. Piuttosto bisogna soffermarsi sugli atteggiamenti di questo ragazzo che molte volte sono riprovevoli. Balotelli deve smetterla, una volta per tutte, di provocare tutte le persone che lo circondano, dagli avversari ai compagni, dagli allenatori ai tifosi. Sono assolutamente d’accordo con Moratti e sulle esternazioni riguardo il razzismo, che va condannato in ogni sua forma. Ma Balotelli è il primo a mancare di rispetto con mezzucci e provocazioni». La tirata d’orecchie per un maggior rispetto degli avversari, indirettamente arriva anche da Abete: «In campo tutti vogliono essere rispettati, ma bisogna anche rispettare gli avversari, davanti a migliaia di spettatori bisogna tenere comportamenti responsabili».Il n° 1 della Figc ieri ha prospettato che al prossimo Consiglio Federale ci sarà una possibile modifica dell’articolo 62 delle Noif, quello che fa riferimento ai poteri del funzionario dell’ordine pubblico di interrompere una partita in seguito all’esposizione di striscioni offensivi. «Si potrebbe collegare la questione dei cori razzisti alle scritte ma, stando così le cose, il quadro normativo italiano non è più debole di quelli di Fifa e Uefa - spiega Abete -. Anzi, è più incisivo. Agiremo nel rispetto dell’autonomia della giustizia sportiva, ma anche nell’assoluta necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica per un problema che non è proprio solo del mondo sportivo. Il calcio italiano comunque non è la feccia del mondo». Anche la Juve non si sente la “feccia” di questo nostro calcio per colpa della solita sporca dozzina di pseudotifosi e presenterà ricorso contro la sentenza del giudice sportivo.E la Juve annuncia il ricorso. Intanto la Juventus ha annunciato che presenterà ricorso contro la decisione del giudice sportivo che ha condannato la società bianconera a disputare a porte chiuse la gara casalinga del 3 maggio contro il Lecce. "Il giudice sportivo ha condannato la Juventus a disputare la partita di campionato contro il Lecce del 3 maggio a porte chiuse a causa dei cori razzisti nei confronti del giocatore dell'Inter Mario Balotelli. La società, preso atto della sentenza, ha deciso di presentare ricorso", si legge sul sito della società torinese.