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Cinema . Malick racconta JÄGERSTÄTTER

ALESSANDRA DE LUCA sabato 2 luglio 2016
I fan di Terrence Malick potranno gioire. Il regista di culto che dal 1973 al 2005 ha realizzato solo quattro film, che da molto tempo ormai non mostra il proprio volto in pubblico (pare si mimetizzi abilmente tra gli spettatori durante i festival), ma che dal 2011, anno della Palma d’oro a The tree of life, ha notevolmente intensificato la propria attività creativa, è in arrivo sugli schermi con ben tre film. Così in Italia non si è ancora visto Knight of cups, presentato al Festival di Berlino 2015, che già in Germania annunciano il suo prossimo progetto, al via questa estate negli studi di Babelsberg, a Postdam, grazie anche a un contributo tedesco di 400mila euro. Si tratta di Radegund war movie, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale che racconta la storia dell’obiettore di coscienza austriaco Franz Jägerstätter, arrestato e condannato a morte a soli 36 anni per essersi rifiutato di combattere.  A fare un film su di lui ci aveva già pensato Axel Corti nel 1971, mescolando in Der fall Jägerstätter la finzione (il protagonista era interpretato da Kurt Weinzierl) a interviste con la moglie Franziska, il parroco del paese e altre persone che lo avevano conosciuto e frequentato negli ultimi mesi della sua vita. Nel 2007 Jägerstätter fu beatificato da papa Benedetto XVI. La star del tarantiniano Bastardi senza gloriaAugust Diehl si calerà nei panni del protagonista, ma nel cast, ancora misterioso, ci sarà anche l’austriaca Valerie Pachner. I dettagli sul biopic sono al momento ancora piuttosto scarsi perché Malick, si sa, ama mantenere il più assoluto riserbo sul materiale al quale lavora, ma il ritorno al genere bellico, già frequentato nel 1998 con La sottile linea rossa, non deve trarre in inganno: il film (che deve il titolo dal paesino austriaco dove il protagonista è nato, che a sua volta prende il nome da santa Redegonda) sarà probabilmente una storia intima, focalizzata sul dramma personale del suo protagonista. Le riprese dovrebbero coinvolgere anche altri Paesi europei, tra cui l’Italia, in particolare l’Alto Adige. Il 7 ottobre però il regista canadese arriverà sugli schermi Imax con il suo progetto più ambizioso, Voyage of time: the Imax experience, una gloriosa celebrazione della vita, della natura e della grandiosa storia del cosmo in cui lo spettatore viene trasportato all’interno di uno spettacolare viaggio che parte dal Big Bang, raggiunge l’era dei dinosauri e prosegue fino al mondo presente, andando oltre. Un assaggio lo avevamo avuto in alcune sorprendenti sequenze di The tree of life, e per chi volesse capire davvero di cosa si tratti, potrà farlo guardando il trailer in rete che in una manciata di secondi vi immergerà nelle sontuose immagini di cascate ed esplosioni, tra stelle, canyon, foreste e avveniristiche città, fino ad entrare in un occhio umano. Si tratta dunque di un documentario sulle origini dell’universo e sulla sua storia che nella versione di 40 minuti, in arrivo a ottobre, avrà come narratore Brad Pitt, mentre “l’esperienza cosmica” da 90 minuti e in 35mm, di cui si sa poco e niente, godrà del commento di Cate Blanchett. Definito dallo stesso Malick «uno dei miei sogni più grandi», il documentario, il primo del regista, è stato al centro anche di una causa tra il regista e i suoi finanziatori, che lo avevano accusato di aver messo da parte il progetto. Ci sono voluti quasi quarant’anni per realizzarlo, ma si preannuncia un’esperienza visiva ed emotiva senza precedenti. E non finisce qui. Malick ha infatti ultimato Weighless, l’atteso nuovo film, annunciato da anni, che intreccia due triangoli amorosi, tra ossessioni e tradimenti, sulla scena musicale di Austin, in Texas. Durerà, si dice, 145 minuti e sarà vietato ai minori di 14 anni a causa di esplicite scene di sesso. Stellare ancora una volta il cast, con Michael Fassbender, Rooney Mara, Natalie Portman, Ryan Gosling, Christian Bale, Cate Blanchett, Benicio Del Toro, Val Kilmer, Holly Hunter. Lo vedremo nel 2016?