Agorà

MONDIALI. Lippi: «Il mondiale inizia ora» All'Italia non resta che vincere

lunedì 21 giugno 2010
«È giusto prenderci le nostre responsabilità, dopo due partite estremamente negative dal punto di vista dei risultati». Il giorno dopo il deludentepareggio con la Nuova Zelanda, Marcello Lippi, non cerca alibi, ma continua a credere ciecamente nella sua squadra e a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Se non riusciamo a far gol e a creare occasioni vuol dire che qualcosa che non va benissimo c'è - ammette il ct -. Contiamo di risolvere tutto quanto prima per andare avanti».Lippi crede fermamente nel passaggio del turno e non vuole che i suoi giocatori abbiano paura: «Il nostro torneo deve ancora cominciare. Non è detto che tutte le volte puoi avere una corsia preferenziale per andare avanti - spiega Lippi -. Intanto può ancora succedere di tutto, possiamo vincere il girone o arrivare secondi, ma non è detto che affrontare squadre importanti sia la cosa più brutta che ci possa essere per questa Nazionale. Magari con le più forti ci va meglio».IL BILANCIO DELLA PARTITAGià ieri, subito dopo il deludente pareggio per uno a uno con i kiwi, il commissario tecnico aveva ammesso che «qualcosa di più andava fatto». Sull'attacco che continua ad apparire in difficoltà Lippi era stato esplicito: «Non è sempre una questione di reparto ma qualcosa di più bisogna fare. Noi sappiamo fare meglio, molto meglio di così. Tutti i 23 giocatori che sono qui. Non è una questione di volontà, che è stata ammirevole». I cambi in attacco? «Non bisogna colpevolizzare un reparto. Quando si vuole vincere una partita bisogna provare tutte le armi a disposizione, come faccio sempre». A chi obiettava che forse gli attaccanti a un certo punto fossero troppi e creassero intasamento, Lippi risponde che la posizione larga di Iaquinta non ha creato problemi di questo tipo. Ma le due brutte partite giocate dall'Italia non cambiano le convinzioni di Lippi sulle sue scelte: «A casa, in Italia, non ci sono fenomeni che ci avrebbero risolto le cose qui. E comunque certe domande è meglio farle alla fine. Perché poi magari bisogna rimangiarsele». Un po' di nervosismo, ma Lippi assicura che più che altro è dispiacere: «Dispiacere per non avere vinto una partita giocata sempre nella metà campo della Nuova Zelanda e con il massimo dell'impegno». Chiusura su un giocatore la cui assenza si fa sentire: «Pirlo? Può dare una mano, ma non ho la certezza che sia disponibile», ha aggiunto in risposta a una domanda sul possible recupero del centrocampista infortunato. Servirebbe la «genialita» del centrocampista milanista - come dice De Rossi - nell'ultima partita azzurra del girone, per scacciare i fantasmi. Ma il recupero per giovedì contro la Slovacchia appare al momento difficile. «Spero di poterlo avere a disposizione, ma non so se lo sarà», ha ammesso Lippi. Pirlo ha accelerato molto i tempi di recupero: quando contro il Messico, il 3 giugno, scorso subì una distrazione al polpaccio sinistro, Lippi e i medici azzurri avevano temuto che il suo Mondiale fosse compromesso. Poi le cure mediche hanno avuto il loro effetto e Pirlo ha puntato la terza partita o gli ottavi. Ora la sua presenza sarebbe fondamentale, ma il primo allenamento vero col pallone è previsto solo per domani.«Abbiamo fatto comunque una buona gara» è l'analisi di Gianluca Zambrotta. «Abbiamo preso gol su una delle due occasioni che ha avuto la Nuova Zelanda, su palla inattiva come contro il Paraguay. Abbiamo creato tantissimo e ci è andata male. Dobbiamo solo sperare di fare 3 punti nella prossima partita per andare avanti» ha proseguito Zambrotta. «Non credo che abbiamo creato troppo poco. Il loro portiere è stato bravo, Montolivo ha preso un palo. Credo che la nostra partita non sia stata male sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo guardare avanti: abbiamo ancora tutte le possibilità di passare il turno».Sintetica l'analisi dell'autore del gol Vincenzo Iaquinta: «La Nuova Zelanda si è chiusa molto bene. Siamo andato molto vicini al gol con Montolivo. È stata un peccato questa partita». Non si discosta molto Alberto Gilardino: «Una giornata iniziata male con quel gol su calcio da fermo. Ora bisogna vincere per non andare a casa. Oggi eravamo entrati in campo con la determinazione giusta. Sapevamo che la Nuova Zelanda era inferiore a noi per qualità ma forte fisicamente. Non siamo riusciti a fare il nostro gioco. Qualcosa in più davanti abbiamo creato rispetto alla partita contro il Paraguay. Dopo il pareggio non siamo riusciti a pareggiare».«Dobbiamo fare qualcosa di più altrimenti è giusto che andiamo a casa», è invece l'analisi di Alberto Gilardino, reduce - come tutti i compagni - da una doccia gelata non in senso metaforico: un guasto all'impianto idraulico dello stadio, infatti, ha fatto mancare l'acqua calda negli spogliatoi. «È una giornata non molto positiva, iniziata male con il loro gol. Poi siamo riusciti a riagganciare con Iaquinta su rigore, ma è diventata dura - spiega l'attaccante azzurro -. Sapevamo di incontrare una squadra forte fisicamente, non abbiamo giocato come sappiamo e non siamo riusciti a vincere la partita». L'Italia ha creato di più rispetto alla gara con il Paraguay, «ma credo che ogni partita faccia storia a sè. E io - dice ancora Gilardino - gioco spesso spalle alle porte e questo mi penalizza. Devo cercare di dare più profondità, andare più verso la porta, ma dobbiamo essere più lucidi negli ultimi passaggi».«Da adesso in poi non possiamo più sbagliare» sottolinea l'esterno azzurro Domenico Criscito. «Adesso è inutile fare calcoli - dice De Rossi - se arriviamo secondi andiamo a giocare contro l'Olanda che è una grande squadra come noi. Ma intanto bisogna passare. Serve migliorare tutti insieme, anche analizzare bene una gara come quella di oggi, ci manca sempre qualcosina, ci manca qualità nell'ultima zona di campo ma non per colpa degli attaccanti ma di tutti. Tutta la gara abbiamo giocato nella metà campo loro, serve un'analisi, sicuramente potremmo fare molto meglio». «Nessun disastro». Simone Pepe prova così a ribattere le critiche. «L'Italia va in campo per vincere le partite e ci proveremo anche giovedì con la Slovacchia - dice a Sky Sport il nuovo laterale della Juventus -. La mia sostituzione? Ne parleremo con il mister e con la squadra, queste cose devono rimanere nello spogliatoio, è una cosa di campo. Io mi sentivo bene e ho cercato di fare la mia parte, ma se il mister ha deciso di mettere giocatori con caratteristiche diverse va bene, quel che conta è il bene della Nazionale, non quello di Pepe o di altri giocatori». LA SITUAZIONE DEL GIRONECon la vittoria del Paraguay contro la Slovacchia per 2 a 0, la situazione dell'Italia si complica. L'Italia ha due punti in due gare, con due gol fatti ed altrettanti segnati. Situazione identica a quella della Nuova Zelanda. Sta peggio la Slovacchia, che ha un punto, un gol fatto e tre subiti. In testa il Paraguay, con quattro punti, tre gol fatti e uno subito. L'Italia passa se batte la Slovacchia: anche un pareggio potrebbe bastare, a patto che il Paraguay batta la Nuova Zelanda oppure che, pur pareggiando, i neozelandesi facciano meno gol degli azzurri. Per vincere il girone invece ci resta questa possibilità: vincere con la Slovacchia con almeno tre reti di scarto in caso di pari tra Paraguay e Nuova Zelanda. Differenza reti decisiva anche in caso di vittoria degli azzurri e contemporanea vittoria della Nuova Zelanda contro il Paraguay. Insomma, un groviglio niente male.Se passiamo da primi, e sempre fermo restando che in questo Mondiale tutto può succedere, al 99% ci capiterebbe agli ottavi una tra Giappone e Danimarca, mentre negli eventuali quarti sotto con Costa d'Avorio, Portogallo, Cile o Svizzera, questo stando alla situazione attuale. In semifinale poi l'ostacolo grosso, l'Argentina. Se invece passiamo da secondi, accoppiamento più difficile. Agli ottavi l'Olanda, che non sta giocando granchè ma è una bella corazzata, mentre nei quarti la vincente tra Brasile e Spagna, sempre che le le furie rosse non recuperino una situazione difficile o la Seleçao non si distragga cambiando parte del tabellone. L'eventuale semifinale invece sarebbe con l'Inghilterra, ma in questo momento fare previsioni sulla squadra di Capello - che non solo deve vincere il girone, ma deve qualificarsi - è fuori luogo. LA VITTORIA DEL BRASILEIL Brasile si conferma una delle principali pretendenti al titolo iridato travolgendo per 3-1 la Costa d'Avorio, punta di diamante del sempre più deludente contingente africano al mondiale. Un successo limpido che proietta la Selecao agli ottavi con un turno d'anticipo. Niente male visto che tutti, il giorno del sorteggio, avevano considerato di ferro il girone G.ABETE: «IL PROBLEMA E' LA DIFFICOLTA' A SEGNARE»«Siamo preoccupati perchè se non lo fossimo saremmo irresponsabili: ma c'è anche fiducia perchè la qualificazione dipende da noi, e abbiamo la possibilità di ottenerla». Lo ha detto Giancarlo Abete, presidente della federcalcio all'indomani del pari dell'Italia con la Nuova Zelanda. «La squadra ha una difficolta oggettiva asegnare», ha aggiunto Abete sottolineando che il problema dell'Italia è il ricambio generazione. Battere la Slovacchia senza fare calcoli. Da ieri sera è questo l'obiettivo della nazionale azzurra ma gli incroci possibili per qualificazione o eliminazione e il regolamento Fifa prevede addirittura l'eventualità di un sorteggio. "La monetina? Effettivamente le regole parlano di sorteggio ma io non ci voglio neanche pensare", ha detto Giancarlo Abete all'indomani del pari della nazionale italiana contra la Nova Zelanda. La Fifa prevede infatti tre criteri per il passaggio del girone: al primo livello il maggior numero di punti, la differenza reti e il maggior numero di gol; in caso di parità tra due o più squadre, la classifica avulsa tra le squadre interessate, la differenza reti o il maggior numero di reti segnate tra lesquadre a pari punti. In caso di parità assoluta, si procede al sorteggio. "È un procedimento che è l'esatto contrario di uncammino sportivo ma questo è il regolamento", ha concluso Abete.