Agorà

IL CASO. India, boicottato Chaplin: «Era cristiano»

Giorgio Bernardelli mercoledì 18 marzo 2009
Nell’India che – nelle scorse settimane, dopo le polemiche – si è affrettata comunque a celebrare gli Oscar di The Millionaire è scoppiato un nuovo caso cinematografico. Al centro del contendere stavolta c’è una statua di Charlie Chaplin che il regista Hemant Hedge avrebbe voluto erigere nella città di Otthinene, nello Stato meridionale del Karnataka. Un progetto che – almeno per il momento – è stato costretto a congelare per via delle minacce dei fondamentalisti indù, che gli contestano l’idea di voler erigere la statua di un «attore cristiano». L’idea è legata a un nuovo film, intitolato House full, che Hedge sta girando nella locale lingua kannada. La statua dedicata a uno dei padri della comicità fa parte del set: davanti a Chaplin gli attori dovrebbero cantare due canzoni in perfetto stile Bollywood. Ma il nodo vero dello scontro è il fatto che quest’immagine dovrebbe diventare un monumento permanente. Alta circa due metri, la statua sorgerebbe vicino alla spiaggia, in una zona dove si trova però anche il tempio indù di Someshwara. L’idea della produzione sarebbe quella di farne un luogo di richiamo per i turisti e per tutti coloro che anche in India hanno imparato a conoscere l’uomo con la bombetta. Hedge sostiene di avere avuto dalle autorità locali il permesso per erigere la statua. Fatto sta – però – che, quando la sua squadra di tecnici ha cominciato a gettare le fondamenta, i fondamentalisti indù sono arrivati in forze e hanno fermato i lavori. «Gli abbiamo spiegato che Chaplin era una grande artista – ha raccontato il regista – ma loro ci hanno risposto dicendo che noi volevamo costruire anche una statua di Gesù. E che comunque non potevano andare a pregare al loro tempio dopo aver visto la faccia di un cristiano. Che cosa sta succedendo nel distretto di Udupi? – si è chiesto ancora Hedge –. Sta diventando un posto di telebani?». Il Karnataka è uno degli Stati indiani governati dal Bjp, il partito dei nazionalisti indù. Già qualche settimana fa era balzato agli onori delle cronache perché alcuni fondamentalisti indù avevano attaccato una ragazza seduta in un pub a Mangalore, sostenendo che questo tipo di locali sono un «attacco alla cultura indiana». Quello del rapporto con i miti e gli stili di vita occidentali è diventato in questi ultimi anni un tema molto caldo in India. Ora, dunque, intorno alla statua di Chaplin Hemant Hedge sta lanciando una campagna: per domani ha annunciato una manifestazione. Aggiungendo che già diverse persone in Karnataka gli hanno offerto di ospitare sul proprio terreno la statua contestata. Protesta dei fondamentalisti indù contro l’idea del regista Hemant Hedge di erigere una statua raffigurante l’attore, inserendola anche in un film. Il cineasta: «Non riconosco più questo Paese».