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Calcio. Il “paracadute” non salva l'ultima di Serie A dai cattivi pensieri

Stefano Scacchi sabato 27 maggio 2017

Per il secondo anno consecutivo l’ultima giornata della Serie A si diverte a giocare con il meccanismo del paracadute, istituito per attutire le conseguenze economiche negative della retrocessione in B. Più precisamente al centro di questo strano intreccio, che può spingere le squadre coinvolte a fare calcoli che vanno al di là dei 90 minuti, c’è il “residuo” del paracadute. Terminologia da iniziati. Per capire di più bisogna inoltrarsi nei casi concreti: Palermo-Empoli di questa sera come Palermo-Verona di dodici mesi fa. I rosanero già retrocessi non sono spettatori disinteressati della volata salvezza: dal loro punto di vista, potrebbe esserci un elemento che spingerebbe a rendere preferibile la discesa in Serie B del Crotone (in campo in casa contro la Lazio) rispetto a quella dei toscani. Quindi oggi al “Renzo Barbera” i siciliani, oltre all'assenza di motivazioni figlie della retrocessione già matematica, non battendo la squadra di Martusciello conserverebbero un’opportunità garantita dal paracadute in caso di mancata promozione al termine del prossimo campionato di B.

Il paracadute, infatti, prevede uno stanziamento di 60 milioni a stagione per le tre retrocesse. Ma non viene diviso in parti uguali. Va in misura maggiore a chi ha giocato più campionati in A nelle ultime stagioni. Nel caso di questo torneo, il Palermo incasserà 25 milioni mentre il Pescara solo 10. La stessa situazione si riproporrebbe con le due squadre ancora in lotta per la salvezza. L’Empoli avrebbe diritto a 25 milioni perché si trova nella stessa condizione di “anzianità” in A del Palermo. Il Crotone “solo” 10, come il Pescara già condannato da tempo. Nel primo caso – retrocessione dell’Empoli – l’intero stanziamento del paracadute verrebbe esaurito e non ci sarebbe più alcun residuo da assegnare in caso di mancata promozione in A tra un anno.

Se invece si dovesse arrendere il Crotone, resterebbero 15 milioni di residuo che potrebbero lenire la delusione per un mancato ritorno in A del Palermo a maggio/giugno 2018: questo “residuo” infatti viene assegnato a una squadra solo in caso di fallita promozione al primo tentativo. Rappresenta un ulteriore indennizzo per l’assenza dalla distribuzione della maxi torta dei diritti tv della Serie A. Se invece le retrocesse "storiche" ottengono subito la promozione, come successo al Verona, il “residuo” viene suddiviso tra le 14 squadre di A comprese tra la quarta e la diciassettesima posizione. Ecco perché questa sera i rosanero saranno osservatori privilegiati e non del tutto disinteressati. Qualcosa di simile era già capitato un anno fa con la partita tra Palermo e Verona. In quel caso i gialloblù, già retrocessi, avevano il medesimo interesse alla salvezza dei siciliani che in caso di retrocessione avrebbero azzerato ogni disponiblità di "residuo". Finì che vinsero i rosanero e in Serie B andò il Carpi che, in termini di paracadute, valeva solo10 milioni.

Al di là delle dietrologie, è ovvio che in queste partite solitamente vince la squadra più motivata. Un anno fa era il Palermo, questa sera classifica alla mano sarà l’Empoli. Ma la presenza di questi intrecci economici non fa che alimentare le possibili interpretazioni maliziose sul risultato finale. L’allenatore del Palermo, Diego Bortoluzzi, non prende in considerazioni questi retro-pensieri: “La professionalità viene prima di tutto e non ho dubbi da questo punto di vista. Cerco di estraniarmi da certi tipi di discorsi. Queste voci danno fastidio, ho cercato di leggere il meno possibile pensando a tutt'altro: a finire bene. Anche i giocatori sono infastiditi da certe notizie”. Il paracadute non garantisce sempre atterraggi morbidi.