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Musica. Unesco: Il canto lirico italiano è patrimonio immateriale dell'umanità

Angela Calvini mercoledì 6 dicembre 2023

Il baritono Luca Salsi e il tenore Francesco meli protagonisyti del 2Don Carlo" di verdi che inaugura il 7 dicembre la stagione della Scala

Il canto lirico italiano entra ufficialmente nella lista del patrimonio immateriale della umanità. A deciderlo è stato il comitato Unesco, riunito in Botswana, che oggi ha deliberato l'iscrizione in elenco dell'arte del canto lirico italiano. Una soddisfazione tutta tricolore che consacra ufficialmente quella che è universalmente già riconosciuta come una eccellenza italiana. Che a questo punto, però, andrebbe tutelata investendo sulla cultura e sull'arte del nostro Paese.

Intanto la politica è soddisfatta, dato che il riconoscimento arriva dopo un lungo lavoro diplomatico. «Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall'Unesco entrando a far parte del patrimonio immateriale. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un'eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta». E' il commento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, appena ricevuta la notizia. «Il canto lirico è una proiezione dell'immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti - ricorda Sangiuliano - Ringrazio il sottosegretario al Mic, Gianmarco Mazzi, per l’impegno che ha profuso nel concludere positivamente la candidatura. Questa bella notizia si associa alla firma dell’ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da venti anni non veniva rinnovato».

Per il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi "questo è un riconoscimento ai 400 anni di storia del canto lirico italiano e a una forma d'arte che tra i vari significati ha anche quello di portare la lingua italiana in giro per il mondo, tenendo viva la nostra lingua".

«Sono felicissimo, è una bellissima decisione» commenta il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, Dominique Meyer, per la notizia che arriva alla vigilia dell’inaugurazione del 7 dicembre. «Il riconoscimento giunge dopo quasi dieci anni di intenso lavoro da parte del ministero della Cultura e del Comitato per la Salvaguardia dell'Arte del Canto Lirico Italiano presieduto da Federico Domenico Eraldo Sacchi, che vede nel suo organico le massime realtà istituzionali della lirica italiana, tra cui l’Associazione nazionale fondazioni lirico-sinfoniche», afferma una nota dell’Anfols. Dal 2014, si ricorda, «il Comitato si è costantemente impegnato nella tutela e nella promozione di una forma d'arte e di spettacolo diventata un simbolo di italianità nel mondo. L'iscrizione del Canto Lirico nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale ci riempie di gioia e soddisfazione - dichiara Fulvio Macciardi, presidente dell'Anfols - Un obiettivo che abbiamo portato avanti con forza, perché crediamo che un tesoro come l'opera lirica meriti di essere riconosciuta internazionalmente come un elemento fondamentale della cultura e dell'identità dell’essere umano”.

"Oggi per il canto lirico italiano è una giornata storica. Non esiste soltanto la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali materiali ma esistono tradizioni, storie e capacità professionali artigianali che devono essere tutelate e il canto lirico italiano è tra queste. Abbiamo approvato in Commissione cultura una proposta di legge - di cui siamo in attesa dei pareri delle altre commissioni per la trasmissione all'aula - che, tra le altre cose, andrà a delegare il Governo la codificazione dell'immenso patrimonio immateriale italiano ed a istituire un Forum in cui poter dialogare e monitorare le politiche sul tema''. Così dichiara il Presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone.

Anche gli artisti lirici sono soddisfatti, a partire da Luca Salsi, il baritono che domani alla Prima della Scala interpreterà Rodrigo nel Don Carlo che inaugura la stagione lirica del teatro milanese. "Sono contento e la dicitura italiano fa più piacere perché la lingua italiana è quella che più si addice all'opera, abbiamo sempre qualcosa in più. Io canto nei teatri di tutto il mondo - racconta Salsi, che dopo la Scala sarà a fra l'altro a Salisburgo, Vienna e Napoli - e quando canto le opere in italiano la gente si appassiona di più. Dicono che è la lingua più bella da ascoltare". Secondo Salsi è anche la più adatta ad essere cantata visto che si basa sulle vocali.
Certo il canto lirico "non aveva bisogno di essere difeso. E' nato nel '600 con la Camerata de' Bardi" e ancora c'è ma "è bello che sia stato 'promosso' e riconosciuto come un patrimonio del mondo" aggiunge facendo i "complimenti a chi ha promosso l'iniziativa".,La sua speranza è che adesso il riconoscimento Unesco faccia avvicinare nuovo pubblico alla lirica. "Spero che servirà ad avvicinare la gente all'opera, che qualcuno che legge la notizia proverà ad ascoltarla. Per il resto non credo che cambierà nulla" conclude Salsi.