Agorà

IL FUTURO DEL CALCIO. I saldi del pallone: affari solo a giugno

 Ivo Romano domenica 6 dicembre 2009
Solo voci, nient’altro che voci. Domani apre il mercato, inu­tile aspettarsi grandi colpi. Vo­ci, tante. Affari, pochi. Tutto il resto è una sequela di smentite. Il patron Cobolli Gigli: «La Juve non com­prerà a gennaio». Il procuratore di Floccari, talento dell’Atalanta cor­teggiato dalla Roma: «Non si muo­ve fino a giugno...». Urbano Cairo: «Stimo Rosina, resterà al Toro». Una partita a scacchi senza vinci­tori. Il mercato dei “saldi” non si è neppure aperto ed è come se tutti si affaccino alla finestra di gennaio, in attesa di piazzare i veri colpi in estate. Perché da domani si posso­no “contattare” anche i giocatori in scadenza di contratto a fine sta­gione, quelli liberi a zero euro, ed è lì che si fanno i veri colpi. Resta giusto qualche chance, di quelle dettate da cause di forza maggiore. Come Adriano, ad e­sempio. All’Inter pare aver fatto il suo tempo (per proprie colpe), for­se è giunta l’ora che le strade si di­vidano. E’ l’unico (o uno dei po­chi) fronte in cui provare a far brec­cia perché si muovano le carte. Se parte Adriano, l’Inter avrà bisogno di novità in attacco, tanto più che lo stesso Crespo non ci sta a fare la bella statuina. La soluzione era fa­cile e a portata di mano: andare a Genova a prendere Diego Milito, il prototipo del centravanti perfetto. Ma il patron del Genoa Preziosi non ci sente: «Non lo cedo neppu­re per 25 milioni...». L’Inter ha messo sulla bilancia qualche aggiunta di peso, tipo Ba­lotelli in prestito (stesso discorso di Adriano: una possibile partenza dettata da questioni comporta­mentali), ma i rossoblù continua­no a rispondere picche. Moratti si rifarà altrove, ma resta un mistero perché certi giocatori, come il ta­lento nostrano Giuseppe Rossi, nuovo punto di forza della Nazio­nale di Lippi, resti giù in Spagna al Villarreal, e non li si prenda quan­do costano assai meno di qualche bomber d’oltralpe. A Mourinho piace molto anche Di­dier Drogba: al Chelsea non tira u­na bell’aria (Abramovich che per­de soldi, Scolari che perde potere), ma pare improbabile che si decida di disfarsi di un attaccante di tale peso. Eppure sarebbe quella la stra­da da battere, sull’asse Italia-In­ghilterra. La sterlina è crollata, sia­mo vicini alla parità con l’euro. Pro­vare a fare affari in quella direzio­ne non sarebbe male, anche sotto il profilo economico. Sarà per que­sto che il Milan ci sta provando con Daniel Agger, 24 anni centrale di­fensivo danese del Liverpool: 8 mi­lioni non è cifra da capogiro. Il giovane talento inglese Theo Wal­cott, su cui puntano forte Wenger e Capello che di calcio se ne inten­dono, può liberarsi dall’Arsenal per una cifra di poco superiore ai 400mila euro: i segugi di Real Ma­drid, Manchester City e Chelsea già sino in fila, nessuno che ci abbia pensato dall’Italia. Tornando al Milan, per ora pensa al marketing e al futuro più inol­trato: la stella cometa Beckham nel primo caso, il brasiliano Thiago Sil­va nel secondo (10 milioni, finora unico vero colpo piazzato) che gio­cherà però solo nella prossima sta­gione). Perché per adesso quel che è fatto è fatto: difficile che gennaio stravolga qualcosa. È la prossima estate il traguardo cui puntano gli operatori di mercato. Si liberano in tanti, dappertutto e a costo zero. Da noi i vari Figo, Cruz, Vieri, Crespo, Panucci, Ventola, Di Vaio, Nedved, il 40enne Maldini (ma è impensabile vederlo con u­na maglia diversa dal Milan) e chi più ne ha più ne metta. Altrove gente come Tevez, bomber di razza del Manchester, Owen, Bal­lack, Fabio Cannavaro, Morientes, Kalou, Eboué, Van Bommel, Zé Ro­berto e molti altri. Giocatori di bla­sone a prezzo di saldo. Allora sì che sarà un mercato scoppiettante. A patto di pensarci fin da ora, prima che i club corrano ai ripari. E qual­cuno resti con la coperta corta.