Rotterdam. Sport paralimpico, al via gli Europei dell'inclusione
Il tennis in carrozzina tra le dieci discipline agli Europei unificati di Rotterdam
Nello sport è l’estate dell’inclusione. A poco più di un anno dalla Paralimpiade di Parigi – cerimonia d’apertura il 28 agosto 2024 – le discipline che animeranno i “Giochi dei tre agitos” (simbolo paralimpico) dialogano con i gemelli a cinque cerchi. Così dentro il velodromo dedicato a Sir Chris Hoy di Glasgow lungo l’anello in pino siberiano i pistard amputati oppure ipovedenti si alternano sulle biciclette senza freni con le star del ciclismo su pista per conquistare i titoli iridati. Medesimo scenario sulla parete artificiale allestita dentro la PostFinance Arena di Berna, dove i Mondiali di arrampicata mescolano specialità del climbing e del paraclimbing. Atleti olimpici e paralimpici si scambieranno anche di continuo i bacini di regata di Duisburg, teatro a fine agosto dei Mondiali di canoa velocità, e di Belgrado, arena a inizio settembre della rassegna iridata di canottaggio. Così facendo si punta a inseguire l’interesse creato dalla disciplina olimpica per accendere i riflettori anche sul mondo paralimpico, sovente bistrattato da opinione pubblica e media. Il riscontro avuto a Glasgow nel week-end passato è emblematico: tribune gremite anche per le sessioni in cui a farla da padrone erano le prove di paraciclismo e collegamenti televisivi in diretta pure sulle gare dei ciclisti con disabilità. Ma in questa estate dal sapore sperimentale, non di soli Mondiali vive il movimento che già respira l’atmosfera festosa di Parigi 2024. Molte discipline si apprestano infatti a celebrare le loro rassegne continentali e anche qui, prendendo spunto da quanto già avviene con successo nel mondo dei normodo-tati, il movimento paralimpico ha deciso di unire le forza per mettere in scena un nuovo evento: i primi Campionati europei unificati. L’idea è simile a quanto realizzato su idea dell’Eurovisione a Glasgow 2018 e a Monaco di Baviera 2022: riunire in una stessa area i campionati del vecchio continente di più sport, così da rendere più appetibile l’evento. L’esperienza è sin qui riuscita poiché c’è stato il traino in un caso del nuoto (2018) nell’altro dell’atletica (2022). A livello paralimpico le carte sono diverse, perché nel cartellone non ci sono le due discipline più blasonate, ma l’esperimento val la pena di essere seguito. Il numero magico è dieci, come gli sport che da oggi fino al 20 agosto troveranno posto sotto il cappello degli European Para Championships di Rotterdam: tiro con l’arco, badminton, bocce, ciclismo, goalball (la palla-rete praticata da atleti non vedenti o ipoveden-ti), judo, tiro a segno, taekwondo, basket in carrozzina e tennis in carrozzina. Fa niente se non ci saranno tv collegate in diretta con i Paesi Bassi, tanto per seguire l’evento oltre al sito internet ufficiale (europeanparachampionships. com), ci saranno anche canali aperti su sei piattaforme: Facebook, Tik-Tok, Instagram, Twitter, LinkedIn e You-Tube. Nuovi mezzi di comunicazione per attirare potenziali para-atleti in un mondo a loro forse ancora ignoto, ma anche un’attenzione speciale dedicata al pubblico giunto a Rotterdam. Infatti nei due fine settimana della rassegna gli spettatori ipovedenti potranno seguire le gare tramite audiodescrizione in una tribuna cieca allestita all’uopo nella Ahoy Arena, il luogo simbolico dell’evento. Un impianto enorme che nel 2021 ospitò l’Eurofestival vinto dai Måneskin con “Zitti e buoni” e che ora sarà la casa di buona parte delle competizioni, sia nei suoi padiglioni sia nell’adiacente spazio esterno. I 13 giorni di gare vedranno in lizza 1500 atleti provenienti da 45 Paesi, assistiti da 450 volontari. Per molti gli Europei unificati saranno una battaglia nella battaglia, perché oltre al titolo di campione d’Europa si lotterà per staccare i pass per la Paralimpiade. Nel tennis in carrozzina si qualificano per Parigi i vincitori dei singolari, nel basket in carrozzina voleranno in Francia le quattro finaliste, nelle bocce i team e le coppie vincitrici, nel tiro a segno chi conquista l’oro porterà in dote la carta paralimpica per il proprio Paese. Badminton, judo, taekwondo qualificano invece attraverso il “ranking”, quindi gli Europei poteranno punti in classifica. L’auspicio è che la manifestazione multisport si possa replicare ogni quattro anni, nella stagione che precede i Giochi Paralimpici. Aggregare tra di loro sport che poco si parlano per far germogliare sinergie tra federazioni e ispirare persone a intraprendere uno sport e a fare esercizio fisico. «Crediamo che solo la cooperazione possa aiutarci a riuscire in questa missione. Creando connessioni, pensando in grande e credendo nelle opportunità dove gli altri vedono dei limiti, vogliamo dare agli sport adattivi l’attenzione che meritano», è la missione degli organizzatori. Una scommessa che da oggi prenderà forma.